Il dono più grande

Quando arriva il Natale una delle preoccupazioni più grandi è quella dei doni: a chi farli, come farli, che cosa regalare? Perché ogni dono dovrebbe essere il segno di un affetto, di una riconoscenza, del desiderio di fare piacere a una persona cara.

Per noi cristiani l’idea di dono nasce dalla consapevolezza che Dio ci ha offerto il dono più grande e che ha un nome: Gesù, il suo Figlio amato. Attraverso Lui ha voluto donare all’umanità la salvezza, che ognuno attende e che ancora è la cosa più necessaria ad ogni essere umano. Salvezza, che significa, possibilità di vivere nel superamento progressivo dei limiti e delle fragilità, che spesso appesantiscono la vita e non la rendono autentica.

Gesù è venuto nel mondo per rivelare agli uomini e alle donne la loro identità di figli e figlie di un Dio che è Padre, il quale non vede l’ora di vederli tutti partecipi del suo amore, recuperando così il suo pensiero originario al momento della creazione del mondo. In questo sta tutta la missione di Gesù: costruire il Regno di Dio, sul modello originario della creazione del mondo e degli uomini, in un contesto di amore senza limiti.

Ora, noi ci rendiamo conto che il messaggio di Gesù sembra anacronistico, legato ad un modo di pensare che sembra non appartenerci, lontano dai criteri umani, eppure indispensabile per suscitare speranza nel presente e sguardo sereno verso il futuro.

Le vicende della storia attuale rischiano di oscurare la speranza, perché sono segnate da episodi di violenza, di ingiustizia, di corruzione, di tradimenti, di guerre, ma se siamo capaci di non lasciarci schiacciare da essi, riusciamo anche a vedere lati belli e persino meravigliosi della vita, che ci raccontano la concreta esperienza di benevolenza, attenzione, generosità, perdono, accoglienza, di cui sono protagonisti uomini e donne del nostro tempo.

Vi invito in questo Natale a contemplare il bambino Gesù nella sua realtà di piccolo, umile e mite, Figlio di Dio, che ci raggiunge nella nostra storia personale e comunitaria, facendosi ancora compagno di viaggio nell’avventura della vita e illuminando il nostro cammino con la luce della sua Parola e con l’esempio del suo amore che salva.

Il mio augurio si unisce a quello degli altri sacerdoti della Comunità Pastorale, unitamente a quello del diacono Gabriele.

don Sergio

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