Appuntamenti 31 maggio-3 giugno 2023

MERCOLEDÌ 31/5

Alle ore 20.45 conclusione del mese di maggio con la recita del S. Rosario al Parco a lago davanti al Santuario del Carmine.

VENERDÌ 2/6

Alle ore 17.00, nella chiesa di Creva, sarà esposta l’Eucaristia nel Primo Venerdì del mese. Seguirà alle ore 18.00 la S. Messa.

SABATO 3/6

  • Alle ore 6.45 pellegrinaggio mensile con la recita del Rosario dalla Madonnina del Porto vecchio al Santuario del Carmine (Luino), dove sarà celebrata la S. Messa.
  • Dalle ore 15.00 alle ore 17.50 in Prepositurale (Luino) Adorazione silenziosa personale.

Inviati dallo Spirito Santo

Con la solennità di Pentecoste concludiamo il tempo Pasquale, che ci ha accompagnato per 50 giorni nella meditazione e nella contemplazione del Mistero di amore che Dio ci ha manifestato attraverso la morte e risurrezione del suo Figlio Gesù. Come la Pasqua, anche la Pentecoste faceva parte della tradizione religiosa ebraica, poi con il cristianesimo ha assunto un nuovo significato.

La Pentecoste era una festa ebraica collegata alla mietitura del grano: ne segnava infatti l’inizio. Era “festa della mietitura e dei primi frutti”. I testi biblici si riferiscono alla Pentecoste come una festa agricola. Si ringraziava Dio per i frutti della terra.

Un altro nome con cui era conosciuta la Pentecoste era “festa delle Settimane”, per la sua ricorrenza di sette settimane dopo la Pasqua: infatti si celebrava 50 giorni dopo la Pasqua ebraica. Oltre a rendere grazie per il raccolto, con la Pentecoste si celebrava anche la promulgazione della Legge mosaica sul Monte Sinai. Durante questa festa, secondo il rituale ebraico, si attuava un pellegrinaggio a Gerusalemme, l’astensione totale dalle attività lavorative, un’adunanza sacra e tutta una serie di sacrifici.

Nel Cristianesimo la Pentecoste indica la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo a Gerusalemme. Lo Spirito Santo, dono di Gesù risorto, era stato da Lui promesso durante i discorsi dell’Ultima Cena e ha determinato la nascita della Chiesa, che celebra in questo giorno l’inizio della sua missione evangelizzatrice nei confronti di tutti gli uomini.

Suscita sempre stupore leggere nel libro degli Atti degli Apostoli l’episodio che narra come gli Undici seguaci di Gesù, dopo avere ricevuto l’effusione dello Spirito, con grande entusiasmo e senza paura uscirono dal Cenacolo parlando alla folla presente a Gerusalemme quel giorno, in occasione festa ebraica di Pentecoste, facendosi capire anche se era composta da persone che parlavano lingue diverse.

Questo ci fa comprendere che il Vangelo è Parola per tutti gli uomini e donne, a qualunque popolo appartengano e pur parlando lingue molteplici, perché il linguaggio comune è quello dell’amore.

Penso sia opportuno pregare molto lo Spirito Santo nei luoghi dove esistono incomprensioni e divisioni: famiglie, comunità, movimenti e associazioni ecclesiali, luoghi di aggregazione di diverso tipo. Lo Spirito di Gesù risorto favorisce l’unità, la riconciliazione, il perdono.

L’intercessione di Maria, che abbiamo invocato in questo mese di maggio, che si sta concludendo, diventi motivo di speranza e di incoraggiamento per tutta la Chiesa e in modo particolare per la nostra Comunità Pastorale, che si sta preparando alla Missione Popolare.

don Sergio

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Opera: Pentecoste – Giotto – 1300 circa – National Gallery, Londra

Il Vangelo velato

Giovedì scorso abbiamo celebrato la solennità dell’Ascensione ed ora siamo nella novena di Pentecoste, giorni in cui la Chiesa ci invita ad invocare il dono dello Spirito Santo, con la stessa intensità con cui l’hanno atteso gli Apostoli nel Cenacolo insieme a Maria.

Gesù, prima di salire al Cielo aveva dato ai suoi amici il mandato di predicare il Vangelo in tutto il mondo e di battezzare ogni uomo e donna nel suo nome, assicurandoli che egli sarebbe stato con loro tutti i giorni sino alla fine del mondo. La fiducia che Gesù ha riposto in loro era davvero grande, perché non se l’erano proprio meritata, eppure Egli l’ha accordata offrendo il dono dello Spirito Santo, che li avrebbe resi forti e coraggiosi, capaci di parlare in ogni situazione e di fronte ad ogni persona. Era necessaria, da parte loro l’apertura del cuore e la libertà assoluta di fronte a tale mandato, non facile, ma carico di prospettive meravigliose per loro e per il futuro dell’umanità.

Da quel momento la missione degli apostoli diventava annunciare Cristo come l’unico Salvatore del mondo, nella verità con cui Egli l’aveva comunicata e testimoniata, fino al dono totale di sé, rispondendo alla volontà del Padre, che lo aveva mandato nel mondo. Ma il mondo, lo sappiamo, si è dimostrato ostile e ancora lo è, quando propone o impone una propria concezione della vita, negando la presenza di Dio e il suo primato su tutto e su tutti.

San Paolo, già all’inizio del cristianesimo avvertiva: “Se il nostro Vangelo rimane velato, lo è in coloro che si perdono: in loro, increduli, il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio” (2 Cor 4, 3-4). Il dio di questo mondo, continua anche oggi, come al tempo di San Paolo, a volere contrapporsi al Vangelo, affermando pseudo verità che apparentemente sembrano portare libertà e felicità, ma che poi si rivelano generatrici di infelicità e insoddisfazione.

In tale contesto il Vangelo di Gesù, in chi lo sa accogliere, diventa il motivo di una gioia vera e di una luce che illumina il percorso della vita umana, indicandole il vero senso e significato. È necessario che noi cristiani ritroviamo continuamente la forza e la gioia di evangelizzare attraverso il dono dello Spirito Santo, che continuamente ci è dato, senza scoraggiarci, perché Gesù cammina con noi, come ha fatto con i discepoli di Emmaus, richiamati nel Vangelo di questa domenica, ai quali ha scaldato il cuore lungo la strada e ha svelato il mistero del suo amore alle spezzare del pane.

L’ascolto della Parola e l’Eucaristia aprirono gli occhi ai discepoli di Emmaus, i quali senza indugio ritornarono a Gerusalemme, lieti di raccontare in quale modo avevano riconosciuto Gesù risorto. La Santa Messa domenicale è l’occasione data noi per ritrovare la luce del vangelo di Gesù.

don Sergio

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Opera: Cristo Velato – Giuseppe Sanmartino – 1753 – marmo – Cappella San Severo, Napoli

La pace non come la dà il mondo

Siamo alla sesta domenica di Pasqua e la Parola di Dio chiaramente ci suggerisce che ci stiamo avvicinando alle solennità dell’Ascensione e di Pentecoste.

Come Gesù aveva preparato i suoi alla sua salita al Cielo e al dono dello Spirito Santo così la liturgia ci accompagna a rivivere quei due avvenimenti per comprendere che cosa essi significhino per noi.

Si può dire che c’è una pedagogia della Chiesa tesa ad educare i suoi figli nella comprensione del mistero di Cristo attraverso il tempo liturgico, imparando il pensiero di Dio. S. Paolo nell’epistola di questa domenica ci dice: “chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo” (1 Cor 2,16).

Gesù stesso lo ha comunicato ai suoi, dando loro il dono di comprenderlo la sera del Giovedì santo, durante l’ultima Cena: “Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto” (Gv 14, 25-26).

Il pensiero di Cristo è ciò che caratterizza la nostra vita di battezzati rendendoci portatori di un messaggio necessario ad illuminare e a comprendere i doni che Dio ha dato ad ogni uomo, valorizzandoli, perché siano usati al meglio e tutti si sentano costruttori del Regno di Dio e suoi legittimi cittadini. Capiamo, perciò, che le guerre e le divisioni sono frutto di un pensiero umano e non divino, distruggono le cose e le persone senza costruire alcunché di buono.

Ancora Gesù, quella sera dell’Ultima Cena ci ha offerto qualcosa di importante: “Vi lascio la mia pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi” (Gv14,27). Quale è, dunque, la pace che ci offre Gesù? Due grandi Dottori della Chiesa spiegano così: Sant’Agostino dice che la pace “è la tranquillità dell’ordine” (De Civitate Dei, 1,19,3). E poiché nell’uomo esiste un triplice ordine: con se stesso, con Dio e col prossimo si può dire che esistano tre forme di pace: la pace interiore, la pace con Dio, e la pace relativa al prossimo. I discepoli del Signore godono questa pace nella vita presente e in quella futura. Di qua però l’hanno in modo imperfetto perché non possono averla senza qualche turbamento. E questo tanto verso se stessi, quanto verso Dio e il prossimo. Nella vita futura invece la godranno perfettamente perché regneranno senza avere nemici. Ebbene il Signore promette la pace tanto per la vita presente quanto per quella futura. Promette la pace nella vita presente perché insieme con la sovrabbondanza di grazia ci dà la possibilità di vincere il nemico e di amarci reciprocamente.

San Tommaso dice che custodire la pace “è quasi un testamento da rispettare lasciato a noi da Cristo perché in Sir 45,30 si legge: “il Signore stabilì con lui un testamento di pace” (Commento al Vangelo di Giovanni, 14,27). La pace del mondo è ordinata al godimento indisturbato e pacifico dei beni temporali. E ancora: la pace del mondo molto spesso è ingannevole e falsa come dice il Salmo: “essi parlano di pace al loro prossimo, ma hanno la malizia nel cuore” (Sal 28,3). Mentre la pace di Cristo è vera e non fittizia, è pace interiore ed esteriore. Infine la pace del mondo non è perfettamente vera perché “non c’è pace per gli empi” (Is 57,21).

Continuando il mese di maggio preghiamo Maria Regina della Pace, perché tutti gli uomini possano accogliere il dono della pace che ci offre Gesù.

don Sergio

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Opera: Risurrezione – Szymon Czechowicz – 1758 – olio su tela – National Museum, Cracovia

Corso Fidanzati – Primavera 2023

Il nuovo corso decanale per fidanzati che intendono prepararsi al matrimonio si terrà dal 13 maggio al 17 giugno 2023.

Questo il programma degli incontri, che si terranno alle ore 21.00 presso la casa parrocchiale di Luino:

Sabato 13 maggio

Il matrimonio è vocazione

Mercoledì 17 maggio

Il matrimonio è vocazione all’unità

Sabato 20 maggio

Il matrimonio è vocazione alla preghiera

Sabato 27 maggio

Il matrimonio è vocazione all’amore

Mercoledì 7 giugno

Il matrimonio è vocazione alla vita

Sabato 10 giugno

Il matrimonio è vocazione sociale

Mercoledì 14 giugno

I gruppi di spiritualità familiare

Sabato 17 giugno alle ore 17.00

Riflessioni conclusive e, a seguire, S. Messa.

Le coppie interessate possono rivolgersi al proprio parroco.

Per ulteriori richieste o necessità è possibile contattare gli uffici della Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo di Luino (0332 531524) o Michele (328 4148777).

Una comunione per tutta la vita

L’esperienza di testimonianza e di annuncio del Vangelo da parte della Chiesa primitiva è accompagnata dalla presenza dello Spirito Santo, che spesso precede l’opera degli apostoli, così come ci è descritta nel Libro degli Atti di questa domenica.

Sorprendente è anche il fatto che lo Spirito Santo discende nella Casa di Cornelio, un pagano, a Cesarea, dove era stato inviato Pietro, il quale constata che “il Signore non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia a qualunque nazione appartenga ”. Questo ci dice che il dono d’amore di Gesù e il suo Vangelo sono per tutti gli uomini e proprio questo ha spinto gli apostoli e i primi cristiani ad uscire da Gerusalemme per andare nel mondo allora conosciuto, perché tutti potessero essere raggiunti da tale grazia.

Ancora oggi la Chiesa ha il compito di favorire l’incontro con Gesù, rispondendo al suo invito nell’Ultima Cena: “Fate questo in memoria di me”, affermando che l’Eucaristia è l’unico luogo-momento in cui tutti, credenti o non credenti, possono incontrarlo presente nel suo corpo e nel suo sangue. L’unica cosa da fare è riconoscerlo, ma questo è una intuizione, un dono che possiamo domandare per noi e per altri.

Pensiamo alla Samaritana e a Zaccheo, non erano discepoli di Gesù quando lo hanno incontrato, però quel momento è stato fondamentale per fare scattare in loro qualcosa di importante per la loro vita. Penso ai bambini e alle bambine che in queste domeniche hanno ricevuto o ricevono la Prima Comunione. Possiamo chiamarli discepoli di Gesù? E noi che partecipiamo alla Messa ogni domenica possiamo chiamarci discepoli? Innanzitutto possiamo chiederci se abbiamo la consapevolezza che alla Messa andiamo per guardare e toccare il Signore e da lì partiamo per vivere la vita e per valorizzare i carismi che abbiamo ricevuto.

Nello stesso tempo sperimentiamo la verità che nella messa, durante la consacrazione, tutti si fermano: dal Papa all’ultimo fedele la Chiesa si ferma di fronte ad un segno minimalistico, una piccola ostia, ma che nella fede può raggiungere tutti. La forza dell’Eucaristia sta nell’essere accessibile a tutti. Penso al tabernacolo o a quando facciamo l’esposizione eucaristica e la porta della nostra chiesa è aperta: tutti vi possono accedere, non c’è alcuna dogana. Tutto ciò è semplice nella forma, ma meraviglioso nel contenuto, per questo va ricompreso e testimoniato, con una celebrazione che ne rispecchi la grandezza e la dignità. E qui siamo tutti coinvolti.

La Madonna ci aiuti a rendere le nostre Eucaristie capaci di farci incontrare veramente Gesù.

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Opera: Visione del centurione Cornelio – Zanobi Rosi – olio su tela – Collezione privata

Appuntamenti 4-22 maggio 2023

GIOVEDÌ 4/5

Alle ore 20.45 all‘oratorio di Luino fra Vito e altri frati francescani saranno presenti per un momento di meditazione per continuare la preparazione della Missione Popolare. Siamo tutti invitati.

VENERDÌ 5/5

Alle ore 17.00, nella chiesa di Creva, sarà esposta l’Eucaristia nel Primo Venerdì del mese. Seguirà alle ore 18.00 la S. Messa.

SABATO 6/5

  • Alle ore 6.45 pellegrinaggio mensile con la recita del Rosario dalla Madonnina del Porto vecchio al Santuario del Carmine (Luino), dove sarà celebrata la S. Messa.
  • Dalle ore 15.00 alle ore 17.50 in Prepositurale (Luino) Adorazione silenziosa personale.

DOMENICA 7/5

  • SS. Messe di Prima Comunione alle ore 10.00 in Prepositurale (Luino) e alle ore 11.15 alle Motte.
  • Dal oggi fino alla metà di settembre si celebrerà ogni domenica la S. Messa al Santuario del Carmine (Luino) alle ore 20.30. In questo periodo viene perciò sospesa la S. Messa del sabato alle ore 16.30.

SABATO 13/5

  • Dalle ore 15.00 alle ore 17.50 in Prepositurale (Luino) Adorazione silenziosa personale.
  • Presso la Casa parrocchiale di Luino inizierà l’itinerario decanale di preparazione al matrimonio per i fidanzati. Chi desidera partecipare si rivolga per l’iscrizione al proprio parroco.

VENERDÌ 19/5

Alle ore 18.45 all’oratorio San Luigi (Luino) sarà celebrata la S. Messa di conclusione dell’anno catechistico.

SABATO 20/5

  • Dalle ore 15.00 alle ore 17.50 in Prepositurale (Luino) Adorazione silenziosa personale.
  • Alle ore 20.30 in Prepositurale (Luino), il Coro Città di Luino invita al Concerto “Note di maggio” in memoria di Pierangelo Rossi, con la partecipazione della Scuola Primaria delle Motte.

DOMENICA 21/5

  • A Colmegna la S. Messa sarà celebrata alla cappella dopo il cimitero.
  • Alle ore 20.30, presso la chiesa delle Motte, il gruppo “Canto delle pietre” con un quartetto d’archi terrà un concerto “Stella Splendens” con brani corali dal repertorio medioevale e rinascimentale. Dirige Nausica Nisati.

LUNEDÌ 22/5 – Memoria di Santa Rita da Cascia

  • A Voldomino, presso la cappella di Santa Rita: alle 15.00 recita del S. Rosario seguita dalla S. Messa e dalla benedizione delle rose.
  • A Colmegna: alle 20.45 recita del S. Rosario alla cappella dopo il cimitero.

Un meraviglioso poliedro

Da 60 anni la Chiesa celebra nella quarta domenica di Pasqua la Giornata Mondiale di Preghiera per le vocazioni di speciale consacrazione, ricordando a tutti la ricchezza dei doni dello Spirito, distribuiti in diverso modo ai battezzati per il bene comune: nella vocazione al sacerdozio ordinato, per essere strumento della grazia e della misericordia di Cristo; nella vocazione alla vita consacrata, per essere lode di Dio e profezia di una nuova umanità; nella vocazione al matrimonio, per essere dono reciproco e generatori ed educatori della vita.

Le vocazioni nella Chiesa, infatti – la vita consacrata, il ministero ordinato, il matrimonio e il laicato vissuto a servizio del Vangelo – non demarcano territori esclusivi ma sottolineano aspetti complementari dell’unica vita cristiana che è la vita di Cristo donata per il mondo (cf. Gv 6,51). Cristo, infatti, è forse diviso? (cf. 1Cor 1,13). «L’intima vocazione della Chiesa» (Lumen gentium, 51) e la sua opera a servizio del mondo non si realizza attraverso una distinzione di compiti ma ciascuna vocazione, occupandosi di un aspetto particolare della vita cristiana senza tralasciare l’insieme, ne richiama l’importanza e la bellezza alle altre vocazioni e porta un annuncio di salvezza ad ogni uomo, come in un meraviglioso poliedro.

“In questo modo, imparando gli uni dagli altri, potremo riflettere meglio quel meraviglioso poliedro che dev’essere la Chiesa di Gesù Cristo. Essa può attrarre i giovani proprio perché non è un’unità monolitica, ma una rete di svariati doni che lo Spirito riversa incessantemente in essa, rendendola sempre nuova nonostante le sue miserie” (Francesco, Christus vivit, 206-207).

Fin dall’inizio, gli apostoli avevano intuito che nella comunità cristiana ogni battezzato, segnato dallo Spirito, poteva contribuire ad annunciare il Vangelo attraverso la valorizzazione delle diverse vocazioni, messe a servizio della Chiesa.

Così, come ci ricorda il libro degli “Atti degli Apostoli”, nella liturgia di questa domenica, sono stati scelti e consacrati con l’imposizione delle mani i primi sette diaconi, per il servizio delle mense e delle vedove, esigenza concreta da affrontare in quel momento.

È interessante notare come la vocazione diaconale sia nata per rispondere ad una necessità emersa dentro la storia di quel tempo e così è avvenuto per il sorgere di tutte le vocazioni e congregazioni religiose nella vicenda bimillenaria della Chiesa, che hanno manifestato la creatività dello Spirito Santo rendendosi docili nell’accogliere i suoi carismi.

Oggi la Chiesa vive una situazione molto complessa, ma anche esaltante, perché è chiamata a scoprire come il Vangelo di Gesù si può innestare e può illuminare le diverse pieghe dell’animo umano apparentemente appagato e invece inquieto nella ricerca di una stabilità che non riesce a trovare nel marasma delle proposte che il mondo offre.

Il Signore Gesù non smette di chiamare discepole e discepoli alla sua sequela, per mandarli nel mondo a portare la gioia del suo Vangelo, che loro stessi per primi hanno sperimentato.

In ogni vocazione ci sono gioie e fatiche, ma tutto è possibile se ci si lascia guidare da Gesù, il Buon Pastore, che in questa domenica celebriamo. Invochiamo anche Maria, all’inizio del mese di maggio, perché ragazzi, adolescenti e giovani sappiano riconoscere la vocazione a cui Dio li chiama e sappiano rispondervi per essere felici nella loro vita.

don Sergio

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Opera: Santo Stefano e sei suoi compagni consacrati diaconi da san Pietro – Vittore Carpaccio – 1511 – olio su tela – Gemäldegalerie, Berlino

Mese di maggio 2023

Maria… prega per noi!

Anche quest’anno il mese di maggio ci dà l’occasione per rivolgerci tutti insieme a Maria, Madre della Chiesa, con la preghiera del Santo Rosario.

Potremo pregare insieme tutte i giorni del mese seguendo il calendario degli appuntamenti che ci porteranno in tutti gli angoli della Comunità Pastorale. Tutti i momenti di preghiera inizieranno alle ore 20.45 (salvo ove indicato diversamente).

Per scaricare la locandina, cliccare qui.

Lunedì 1: apertura del mese mariano alle ore 20.45 sul lungolago di Colmegna.

Martedì 2: Voldomino, S. Maria Assunta
Mercoledì 3: Creva, grotta di Lourdes 
Giovedì 4: Luino, Oratorio San Luigi 
Venerdì 5: Motte, chiesa parrocchiale

Lunedì 8: Colmegna, Villa Porta (posteggiare al P3, in via Palazzi)
Martedì 9: Voldomino, Sacro Cuore 
Mercoledì 10: Luino, Santuario del Carmine
Giovedì 11: Creva, grotta di Lourdes
Venerdì 12: Motte, chiesa parrocchiale

Lunedì 15: Colmegna, chiesa parrocchiale 
Martedì 16: Voldomino, San Biagio
Mercoledì 17: Luino, cimitero
Giovedì 18: Creva, alle 20.15 rosario e messa solenne dell’Ascensione
Venerdì 19: Motte, chiesa parrocchiale

Lunedì 22: Colmegna, S. Rita 
Martedì 23: Voldomino, Oratorio 
Mercoledì 24: Luino, in processione dal Santuario del Carmine a “Maria Ausiliatrice”
Giovedì 25: Creva, grotta di Lourdes
Venerdì 26: Motte, chiesa parrocchiale

Lunedì 29: Colmegna, Oratorio
Martedì 30: Voldomino, Biviglione

Mercoledì 31: chiusura del mese mariano, Parco a Lago.

Speranza certa

La festa della Divina Misericordia, celebrata la scorsa domenica ha confermato la speranza che la Pasqua aveva portato con sé, mettendo al centro la vita risorta di Gesù, caparra di ogni risurrezione e di ogni novità di vita.

Anche la liturgia di questa domenica si presenta con una Parola fortemente carica di ottimismo, motivato dal dono dello Spirito Santo offerto da Gesù ai suoi apostoli e a chi lo accoglie con fiducia.

È lo Spirito di cui aveva parlato Giovanni il Battista, annunciando il Battesimo che avrebbe inaugurato Gesù e che è lo stesso che abbiamo ricevuto tutti noi, rendendoci capaci di cose meravigliose, nonostante le nostre debolezze e le nostre povertà.

Tutto questo non ci deve inorgoglire, bensì porci in un atteggiamento di grande speranza nel presente e nel futuro, superando le paure e le incertezze derivanti da ciò che spesso vediamo nel nostro tempo, dove ancora esistono miserie corporali e spirituali. Niente è totalmente perduto e molto si può recuperare se ci si lascia guidare dalla forza dello Spirito Santo, entrata definitivamente nel cuore degli uomini come elemento costruttivo, che non muore più.

Lo Spirito, unito al Corpo di Cristo, Agnello sacrificato una volta per tutte e offerto continuamente sull’altare in ogni Eucaristia, sono la gioia del cristiano e la garanzia di una vita degna di essere vissuta, nella prospettiva dell’eternità.

Con questa convinzione vi invito ad accompagnare nella preghiera le bambine e i bambini, che dalla prossima domenica cominceranno a ricevere il sacramento dell’Eucaristia nella messa di Prima Comunione. Per noi può essere l’occasione per rivalutare la ricchezza che ci è data dalla partecipazione alla Messa domenicale, dove Gesù continuamente si offre a noi per sostenerci nel Cammino dell’esistenza, mentre lottiamo contro il male e il peccato, sicuri che con Lui possiamo vincere e costruire il nostro futuro di eternità partecipando all’infinito amore di Dio.

Niente è perduto definitivamente e tutto è da riconquistare e mettere insieme nella logica dell’amore di Dio, che ha inviato il suo Figlio Gesù, per riscattarci e donarci una vita bella e degna di essere vissuta.

don Sergio

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Opera: Battesimo di Cristo – Paolo Veronese – 1561 – olio su tela – Chiesa del Redentore, Venezia