Giovedì scorso abbiamo celebrato la solennità dell’Ascensione ed ora siamo nella novena di Pentecoste, giorni in cui la Chiesa ci invita ad invocare il dono dello Spirito Santo, con la stessa intensità con cui l’hanno atteso gli Apostoli nel Cenacolo insieme a Maria.
Gesù, prima di salire al Cielo aveva dato ai suoi amici il mandato di predicare il Vangelo in tutto il mondo e di battezzare ogni uomo e donna nel suo nome, assicurandoli che egli sarebbe stato con loro tutti i giorni sino alla fine del mondo. La fiducia che Gesù ha riposto in loro era davvero grande, perché non se l’erano proprio meritata, eppure Egli l’ha accordata offrendo il dono dello Spirito Santo, che li avrebbe resi forti e coraggiosi, capaci di parlare in ogni situazione e di fronte ad ogni persona. Era necessaria, da parte loro l’apertura del cuore e la libertà assoluta di fronte a tale mandato, non facile, ma carico di prospettive meravigliose per loro e per il futuro dell’umanità.
Da quel momento la missione degli apostoli diventava annunciare Cristo come l’unico Salvatore del mondo, nella verità con cui Egli l’aveva comunicata e testimoniata, fino al dono totale di sé, rispondendo alla volontà del Padre, che lo aveva mandato nel mondo. Ma il mondo, lo sappiamo, si è dimostrato ostile e ancora lo è, quando propone o impone una propria concezione della vita, negando la presenza di Dio e il suo primato su tutto e su tutti.
San Paolo, già all’inizio del cristianesimo avvertiva: “Se il nostro Vangelo rimane velato, lo è in coloro che si perdono: in loro, increduli, il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio” (2 Cor 4, 3-4). Il dio di questo mondo, continua anche oggi, come al tempo di San Paolo, a volere contrapporsi al Vangelo, affermando pseudo verità che apparentemente sembrano portare libertà e felicità, ma che poi si rivelano generatrici di infelicità e insoddisfazione.
In tale contesto il Vangelo di Gesù, in chi lo sa accogliere, diventa il motivo di una gioia vera e di una luce che illumina il percorso della vita umana, indicandole il vero senso e significato. È necessario che noi cristiani ritroviamo continuamente la forza e la gioia di evangelizzare attraverso il dono dello Spirito Santo, che continuamente ci è dato, senza scoraggiarci, perché Gesù cammina con noi, come ha fatto con i discepoli di Emmaus, richiamati nel Vangelo di questa domenica, ai quali ha scaldato il cuore lungo la strada e ha svelato il mistero del suo amore alle spezzare del pane.
L’ascolto della Parola e l’Eucaristia aprirono gli occhi ai discepoli di Emmaus, i quali senza indugio ritornarono a Gerusalemme, lieti di raccontare in quale modo avevano riconosciuto Gesù risorto. La Santa Messa domenicale è l’occasione data noi per ritrovare la luce del vangelo di Gesù.
don Sergio
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Opera: Cristo Velato – Giuseppe Sanmartino – 1753 – marmo – Cappella San Severo, Napoli