La gioia di credere nella misericordia

La gratitudine penso sia il sentimento più vero che nasce dentro di me ripensando ai giorni del Triduo Pasquale, nei quali abbiamo sperimentato ancora una volta, come la liturgia esprime nei suoi riti il mistero stupendo dell’amore di Dio per gli uomini, che in Cristo si è manifestato e che noi possiamo accogliere e testimoniare.

Questo ci permette di affermare che il frutto della Pasqua è la misericordia divina che perdura nel tempo e che Cristo stesso ha voluto fosse donata dagli apostoli nel loro ministero in nome suo: “Ricevete lo Spirito Santo, a chi rimetterete i peccati saranno rimessi”. Queste ultime, sono le parole dette da Gesù ai suoi apostoli, rinchiusi nel Cenacolo, la sera di Pasqua, per paura dei Giudei. Era la prima volta che si faceva vedere risorto a loro e lo aveva fatto superando le porte chiuse del Cenacolo, ma anche quelle dei loro cuori intimoriti per il presente e il futuro che dovevano affrontare.

Ma Gesù si presenta mostrando i segni della sua passione e con l’augurio rassicurante “Pace a voi”, ripetuto due volte. La pace e l’invito a rimettere i peccati sono la misura di una misericordia, che arrivava innanzitutto a loro, i quali portavano dentro l’incomprensione, i dubbi, le fragilità negli anni passati con Gesù, il rinnegamento e la fuga dopo il suo arresto. Probabilmente si sentivano in colpa, come avviene molte volte anche a noi, quando ci lascia una persona a cui abbiamo voluto bene, ma ci sembra di non avere fatto tutto il nostro dovere verso lei, oppure quando facciamo l’esame di coscienza e riconosciamo di non avere corrisposto totalmente all’amore di Dio.

Gesù si presenta come la misericordia del Padre, che vuole raggiungere tutti, anche attraverso la preghiera di intercessione. Proprio così ha assicurato Gesù apparendo a S. Faustina Kowalska, il 22 febbraio 1931, in Polonia, affidandole il messaggio della Divina Misericordia e poi in un’altra apparizione chiedendo l’istituzione della Festa: “Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L’Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e di castighi, cioè si riceve la stessa grazia del Battesimo. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa”.

L’immagine di Gesù porta sotto una scritta “Gesù, confido in te”, ricordando a tutta l’umanità la sorgente da cui scaturiscono grazie infinite di Misericordia Divina.

A tale sorgente abbiamo tutti bisogno di attingere per noi e per tutti. Affidiamo in modo particolare alla Misericordia Divina, in questa domenica, l’UNITALSI della sezione di Varese, che si ritroverà riunita per la S. Messa nella chiesa prepositurale alle ore 11.45.

don Sergio

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Opera: Cristo appare agli apostoli

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