La liturgia della terza domenica dopo l’Epifania ci propone un altro brano evangelico in cui Gesù manifesta in modo particolare l’amore di Dio per gli uomini: si tratta dell’episodio della moltiplicazione dei pani, rivelatore della sua compassione per l’umanità bisognosa, ma anche della sua capacità di coinvolgere i suoi apostoli in questo gesto carico di carità.
Molti seguivano Gesù ed egli annunciava il regno di Dio, guariva chi aveva bisogno di cure, preparava attraverso molti segni, come quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci, il dono del suo corpo e del suo sangue, che si attualizza ancora oggi nell’Eucaristia.
Questa domenica, tutta la Chiesa è invitata a mettere al centro della nostra attenzione la Parola di Dio, così come ha voluto Papa Francesco con la Lettera apostolica del 30 settembre 2019 istituendo la Domenica della Parola di Dio, fissandola – secondo il Calendario liturgico romano – alla III domenica del Tempo ordinario, momento particolarmente adatto «a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani».
Lo scopo di questa domenica è quello di promuovere la celebrazione, la riflessione e la divulgazione della Parola di Dio.
«La Chiesa in ascolto è la Chiesa missionaria: proiettata verso il mondo, desiderosa di crescere nella fede, interessata a ogni uomo e donna, attenta soprattutto a quanti abitano loro malgrado le periferie esistenziali», sottolinea monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, ricordando che «l’ascolto della Parola di Dio educa il cuore a entrare in relazione profonda con le persone e con gli eventi della storia: Dio parla ancora attraverso le Scritture e la vita concreta». Ecco allora, osserva ancora monsignor Baturi, che «è questa la strada che le nostre Chiese intendono percorrere insieme, nella fedeltà al Vangelo e nel servizio ai fratelli».
Per favorire la conoscenza della Parola di Dio, consegneremo alla fine delle Messe di questa domenica, il testo del Vangelo di Giovanni ad ogni famiglia. Ricordo che il testo degli altri Vangeli l’avevamo già consegnato, prima del Covid, proprio in occasione di questa domenica.
Mi preme fare presente che stiamo vivendo in questi giorni la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, con il tema: “Imparate a fare il bene; cercate la giustizia” (Is 1,17). È un ammonimento che riceviamo, da comprendere anzitutto nel contesto più generale del linguaggio profetico. Isaia ci presenta qui una società che sta vivendo un processo di disintegrazione che investe ogni aspetto della convivenza civile: una situazione di sfaldamento etico che parte dal piano politico e religioso per investire ogni ambito sociale. Nel tempio, per il profeta, si viene per ascoltare e credere ad una parola che si vivrà fuori. Il brano delinea proprio i principi per un discernimento del nesso fede ed esistenza e cioè il fatto che il valore di un culto non è legato alla molteplicità dei riti. Il culto è celebrato cercando il volto di quel Dio che per primo ha scelto di legarsi al suo popolo. Ma il culto, non può sostituire i doveri più elementari verso il prossimo, specialmente quando questo è debole e indifeso.
Infine, esorto a tenere presenti gli appuntamenti per la settimana dell’educazione e per la Festa della Famiglia, segnalati su questo numero del notiziario della Comunità Pastorale.
don Sergio
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Opera: La nutrizione dei cinquemila – Hendrick De Clerck – dipinto – 1590 circa – Kunsthistorisches Museum, Vienna