Entriamo nella seconda settimana di Avvento con un’altra parola dell’Arcangelo Gabriele a Maria “Non temere”, che esprime l’incoraggiamento di Dio rivolto a chi Egli affida una missione da compiere, una vocazione da realizzare. Alle parole: “Il Signore è con te” , rassicuranti e cariche di fiducia, si aggiunge l’invito a non avere paura, perché Egli non abbandona e se chiede qualcosa di importante da compiere è perché sa che possiamo farcela.
Il “non temere” è anche rassicurazione di fronte alle fragilità e debolezze umane, ai nostri peccati e ai nostri mali, che spesso ci affliggono costringendoci a lasciarci andare e a rassegnarci, fermando il passo nel cammino della vita. Non c’è nulla che può frenare l’amore di Dio, che ha mandato il suo Figlio Gesù nel mondo per annunciare l’avvento di un tempo nuovo, di una lieta novella capace di aprire alla speranza.
Questa nostra stagione storica è ancora un grande tempo favorevole per accogliere Gesù, in quanto viviamo una situazione di forte disagio, di confusione, di sfiducia, che richiede un respiro nuovo e rivitalizzante. Un po’ come al tempo di Giovanni Battista, descritto dal Vangelo di Luca in questa seconda domenica di Avvento, in cui il precursore “percorreva la regione del Giordano predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati”, preparando la via del Signore.
Giovanni non temeva di parlare e rimproverare le folle che accorrevano a lui con parole forti e con proposte di cambiamento radicale di vita, perché era proprio ciò di cui esse avevano bisogno, per essere pronte ad accogliere e a seguire Gesù, che stava entrando nelle loro vite.
È interessante che quelle folle fossero l’insieme di alcune categorie di persone, che chiedevano al Battista: ”Che cosa dobbiamo fare?”, segno che un cambiamento diventava necessario e che non si poteva più andare avanti come prima. Noi cristiani che cosa dobbiamo fare per accogliere Gesù nel prossimo Natale?
S. Paolo, scrivendo ai Romani ci dà una risposta con queste parole: “Il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo”.
L’esempio di fede coraggiosa di S. Caterina d’Alessandria, patrona di Colmegna, ci dice che ella non ha temuto le minacce di chi la voleva uccidere e si è fidata totalmente di Dio, come aveva imparato dall’insegnamento di Gesù.
Intensifichiamo l’ascolto della Parola di Dio in queste settimane, pregando Gesù perché ci renda suoi veri discepoli, vivendo sempre più come Lui.
don Sergio
Per consultare o scaricare l’ultimo numero dell’informatore Oltre l’apparenza, cliccare qui.
Opera: San Giovanni Battista alla fonte – Guercino – olio su tela – XVII secolo – Musée Fabre, Montpellier