Abbiamo celebrato liturgicamente la solennità del Corpus Domini giovedì scorso e questa domenica la vogliamo riprendere per non lasciarci sfuggire l’occasione di una riflessione più profonda sul significato dell’Eucaristia e del suo valore per la nostra vita.
Gesù è venuto nel mondo per dirci che Dio è Padre che ama l’umanità intera e con essa ha voluto stringere un patto di alleanza, prefigurato da secoli nell’alleanza stretta con il popolo di Israele al Sinai per mezzo di Mosè. Nell’antica alleanza il patto si è concluso con il sangue di animali, nella nuova e definitiva alleanza il patto è avvenuto una volta per tutte attraverso il sacrificio di Cristo. Il suo sangue, versato sulla croce, ha un valore salvifico che dura nel tempo e si riattualizza ogni volta che celebriamo la S. Messa, coinvolgendo la nostra vita, non solo donandoci il suo Corpo e il suo Sangue, ma chiedendoci di partecipare a questo atto di amore, facendo della nostra vita un dono offerto a Dio Padre.
La celebrazione della S. Messa diventa un dono che riceviamo, ma nello stesso tempo un impegno che ci prendiamo perché l’amore di Cristo passi attraverso le azioni e le parole che costituiscono la nostra vita quotidiana.
Comprendiamo, perciò, anche il significato del Pane spezzato, che è la nostra vita unita a quella di Gesù spezzata per il bene di molti. Nelle parole della celebrazione eucaristica il pane e il vino, elementi semplici della vita quotidiana, diventano il Corpo e il Sangue di Cristo e questo è il grande Mistero, che ci ha lasciato Gesù perché sentissimo sempre la sua presenza.
Dopo due anni, siamo riusciti a svolgere la processione, nella quale abbiamo portato Gesù eucaristico per alcune vie della nostra città. E’ stato un atto di testimonianza della nostra fede in Gesù, che è presente ancora nella nostra storia e che desidera affermare a tutti la sua vicinanza e l’attualità del dono della sua vita, che si rinnova nel tempo. Questa presenza va oltre la S. Messa e la si può contemplare nei tabernacoli delle nostre chiese e nell’Eucarestia esposta in momenti specifici per l’adorazione personale e comunitaria.
Vi invito ad approfittare di questi momenti, in cui la presenza reale di Gesù nell’Ostia Santa può diventare occasione per una preghiera e un dialogo profondo con Lui.
don Sergio
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Opera: Miracolo di Bolsena, Raffaello – 1512 – affresco – Musei Vaticani