In tutto il tempo di Avvento ci siamo lasciati guidare dall’Inno alla Carità di san Paolo per prepararci a vivere il Santo Natale, festa dell’Amore di Dio, che venne ad abitare in mezzo a noi e che ancora è presente nella storia degli uomini. Sì, perché Dio non si è più allontanato dagli uomini e ancora oggi continua ad essere presente nella storia per abitarla e fortificarla con il suo amore, senza però imporsi, ma proponendosi per non schiacciare la libertà umana.
Gesù, il Figlio di Dio che si è incarnato, chiede di entrare nelle nostre case per riempirle del suo amore, colmando i vuoti e scaldando i cuori spesso intiepiditi o addirittura raffreddati da situazioni di sofferenza, indifferenza, conflittualità. Ma Gesù chiede di entrare nelle nostre case anche per confermare la bellezza e l’armonia che in esse vi si ritrova, dove come Maria e Giuseppe, la speranza e la fede rendono lieti i giorni e le relazioni tra i membri delle famiglie che in esse vi abitano.
La festa del Natale è carica della gioia di Dio che ama i suoi figli e li vuole salvare da ogni male, specialmente quello della sfiducia e dell’inquietudine provocate da molte situazioni e non solo quelle emerse dalla pandemia. I valori della vita e della famiglia sono alla base della serenità sociale, ma rischiano di perdersi a causa degli egoismi e della mancanza di amore, che Gesù viene, invece, di nuovo a portare perché si diffonda dappertutto. Nel corso dell’anno la Chiesa non smette mai di esortare a fare crescere tali valori uniti a molti altri che costruiscono il bene comune e la società intera.
Alla fine della settimana ringrazieremo il Signore Dio per l’anno trascorso e ne inaugureremo uno nuovo celebrando il 1° gennaio la 55^ Giornata Mondiale della Pace, che avrà come tema: “Educazione, lavoro, dialogo tra le generazioni: strumenti per edificare una pace duratura”.
Nel messaggio preparato per l’occasione papa Francesco risponde a queste tre domande:
- come possono l’istruzione e l’educazione costruire una pace duratura?
- il lavoro, nel mondo, risponde di più o di meno alle vitali necessità dell’essere umano sulla giustizia e sulla libertà?
- le generazioni sono veramente solidali tra loro? Credono nel futuro? In che misura il Governo delle società riesce ad impostare, in questo contesto, un orizzonte di pacificazione?
Vi invito a leggere questo messaggio e a farlo diventare motivo di confronto nei diversi dialoghi, che sorgeranno incontrando parenti e amici nei prossimi giorni di festa.
A nome mio, dei sacerdoti e del diacono auguro un Buon Santo Natale, un felice termine e un buon inizio del nuovo Anno.
don Sergio
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Opera: Bernardino Luini, Natività – 1525 – affresco – Museo del Louvre, Parigi