Con l’Avvento iniziamo un nuovo Anno liturgico, cammino importante per riscoprire lo stupore di Dio che, nel suo Figlio Gesù si è incarnato nella storia degli uomini per rinnovarla e salvarla. In questa storia siamo dentro anche noi, consapevoli della nostra dignità, ma anche della nostra fragilità, che chiede continuamente di essere supportata per non smarrirci.
Venendo nel mondo, il Signore Gesù ci ha rivelato il grande amore di Dio per gli uomini e le donne di tutti i tempi e il desiderio di riscattare tutti dalla situazione di miseria e di incompletezza nella quale ci troviamo.
La nostra Comunità Pastorale viene sollecitata in questo Avvento a lasciarsi guidare dall’Inno alla Carità, che troviamo al cap. 13 della Prima lettera di san Paolo ai Corinti, per recuperare la forza vitale dell’amore nelle nostre relazioni, specialmente quelle familiari. L’input ci viene da Papa Francesco, il quale chiede a tutta la Chiesa di approfondire la sua esortazione apostolica “Amoris laetitia” a cinque anni dalla pubblicazione.
Gesù è entrato nel mondo scegliendo di avere una madre e un padre; crescendo e lasciandosi educare umanamente e religiosamente nell’ambito di una famiglia normale, con le gioie e i problemi, che essa comporta; in un piccolo villaggio della Galilea, aprendo poi i suoi orizzonti ad uno sguardo più ampio, che abbraccia il mondo intero. Infatti, salirà al cielo dopo avere dato il mandato ai suoi discepoli di andare in tutto il mondo a battezzare e ad annunciare il suo Vangelo ad ogni creatura.
L’annuncio è giunto a noi ed è talmente forte che non possiamo tenercelo per noi, ma è necessario diffonderlo, come segno di speranza per il presente e per il futuro del mondo. In questo la comunità cristiana ha una forte responsabilità, ma trova l’aiuto proprio dal vivere intensamente i tempi liturgici, come ci ricorda il nostro Vescovo Mario nella sua lettera pastorale: Coloro che prendono parte alle celebrazioni della comunità cristiana sono chiamati a verificare quali frutti ne vengano per la loro vita personale e comunitaria: possiamo celebrare il mistero che ci dona la grazia di partecipare alla comunione trinitaria ed essere divisi, scontenti gli uni degli altri, invidiosi, risentiti?
Nel mistero dell’Incarnazione risplende la gloria del Verbo (cfr. Gv 1,14): «I miei occhi hanno visto la tua salvezza […] luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele» (Lc 2,30-32). (II, 1).
Auguro a me e a tutti voi di lasciarci illuminare da questa Luce che entra ancora nel mondo come salvezza e di saperla diffondere nello spirito della Carità. In questa prima settimana ci soffermeremo sul tema della Carità paziente e benevola. Vi esorto a tenere presenti gli appuntamenti proposti per questo tempo di Avvento.
don Sergio
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Opera: Valentin de Boulogne, San Paolo che scrive le sue lettere – 1618/1620 – Olio su tela – Museum of Fine Arts, Houston