Dio non vuole la solitudine dell’uomo

Questa domenica tutta la Chiesa ambrosiana è in festa per l’ordinazione di dieci nuovi sacerdoti, tra cui anche don Angelo Papia, che ha svolto il suo servizio come seminarista e diacono negli ultimi anni nella nostra Comunità pastorale e nel nostro decanato.

Don Angelo, la prossima domenica presiederà la S. Messa all’oratorio di Luino per tutta la nostra Comunità Pastorale, così avremo modo di pregare con lui e di salutarlo, augurandogli un fecondo ministero dove il Vescovo lo invierà.

L’ordinazione di nuovi sacerdoti è il segno dell’azione dello Spirito Santo che suscita nella Chiesa nuove vocazioni per annunciare il Vangelo agli uomini e alle donne di oggi. La preghiera della Chiesa è importante per sostenere il ministero dei sacerdoti e la loro santificazione.

La Pentecoste ci ha raccontato come Dio, nel suo Figlio Gesù, ha voluto donare all’uomo il suo Spirito, promesso nell’Antico Testamento attraverso il profeta Ezechiele: “Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno Spirito nuovo. Toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne” (Ez. 36).

In questo mese di giugno, dedicato al Sacro Cuore di Gesù, possiamo comprendere che l’attenzione di Gesù, nella sua vita pubblica sia stata un crescendo di valorizzazione del cuore, fino a vederselo trafiggere sulla Croce, come simbolo di un amore strabocchevole, senza riserve e fedele per sempre.

Nella pagina del vangelo di questa domenica, gli scribi e i farisei pongono una domanda, legata alla legge mosaica dell’atto di ripudio in caso di adulterio, a Gesù per metterlo alla prova, ma egli risponde presentando il progetto originario di Dio sull’uomo, che esclude la solitudine e lo apre all’amore dando alla vita un senso. Nella sua lettera per il tempo di Pentecoste il nostro Arcivescovo scrive: “La risposta alla propria vocazione è frutto di un’esperienza d’amore, un affascinante cammino di ascolto, di ricerca e di scoperta, di conoscenza e dono di sé, è entrare in se stessi e spalancarsi all’umanità, è affidarsi alla promessa di felicità e pienezza di senso, pur nelle comuni fatiche e difficoltà della vita. La realizzazione della propria vocazione è il cammino della vita guidato dallo Spirito che sempre rende nuovi, che rende più umani e raggiunge la sua pienezza quando si trasforma in offerta”.

Questo vale per la vocazione sacerdotale, religiosa e anche per quella al matrimonio, che nel sacramento trova una sua consacrazione, in cui lo Spirito agisce, specialmente quando il cuore diventa di pietra e sembra non essere più capace di amare. Per questo motivo Gesù non dice ai suoi interlocutori se sia lecito o non lecito il ripudio della moglie o del marito con una legge, ma ciò che va recuperata è la vocazione all’amore, che Dio ha messo nel cuore degli uomini e delle donne e che solo lo Spirito può rinnovare.

Concludo ringraziando don Giuseppe e tutti i suoi collaboratori adolescenti, giovani e adulti per il servizio dell’oratorio estivo, che stanno svolgendo nei confronti dei ragazzi/e. Le forze messe insieme dalle Parrocchie della Comunità Pastorale stanno dando buoni frutti.

don Sergio

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Opera: Tiziano, Cristo e l’adultera – 1512/1515 – Olio su tavola – Kunsthistorisches Museum, Vienna

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