Abbiamo celebrato la festa liturgica del Corpus Domini giovedì scorso, ma la riprendiamo anche questa domenica, perché è un Mistero troppo grande quello che essa racchiude e ci coinvolge continuamente, a livello personale e comunitario, tutte le volte che partecipiamo alla s. Messa.
Quella sera del giovedì santo il Signore Gesù volle fare l’ultima cena con i suoi discepoli per dire la misura del suo amore per loro e per i suoi discepoli di tutti i tempi: corpo e sangue donati perché tutti possano essere salvi, nessuno escluso. Ed egli sapeva che uno di loro lo avrebbe tradito, un altro lo avrebbe rinnegato e gli altri sarebbero fuggiti e nonostante questo non si è tirato indietro. Ancora oggi rinnova il suo atto di amore, donando la sua vita a noi, che a volte siamo indifferenti o incapaci di ricambiare il suo amore.
Se ci pensiamo bene l’Eucaristia è una forza vitale straordinaria, è il segno di una presenza reale che non smette di stupirci, perché rivela l’Alleanza di amore tra Dio fedelissimo e l’umanità che, in parte, tradisce e rinnega.
Quante volte ci sentiamo indegni di accostarci all’Eucaristia, ma il Signore ci viene incontro con la sua misericordia e ci riabilita rendendo efficace nell’oggi il dono della sua vita per noi. Egli lo fa per un disegno di salvezza che supera le nostre aspettative e per un sogno che è proprio nel cuore di Dio: quello di suscitare una comunione tra gli uomini, che li renda un cuore solo ed un’anima sola, in quanto tutti suoi figli.
Mistero di salvezza e mistero di Comunione profonda diventano la sintesi della celebrazione eucaristica che si incarna in uno stile di vita per coloro che vi partecipano. Pertanto, se Gesù ci dice: “Fate questo in memoria di me”, queste parole sono un invito forte a diventare anche noi dono d’amore per gli altri e non solo ripetizione formale di un gesto simbolico. Quella di Gesù è una vita offerta, spesa sino alla fine sulla croce, per amore.
Il ministero sacerdotale è essenziale per la celebrazione della S. Messa e in questo mese di giugno ci viene ricordato attraverso l’ordinazione dei nuovi sacerdoti, che avverrà nel Duomo di Milano il prossimo 12 giugno, tra di essi ci sarà don Angelo Papia e poi attraverso i diversi anniversari di ordinazione dei sacerdoti della nostra diocesi.
La devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù, che la tradizione mette nel mese di giugno, ci aiuti a contemplare il Cuore di Cristo, che non smette di amare, ma infiamma i cuori di chi vuole fare della sua vita una sorgente di amore, in ogni vocazione.
don Sergio
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Opera: Giusto di Gand, Pala del Corpus Domini – 1472/1474 – Olio su tavola – Galleria nazionale delle Marche, Urbino