Siamo alla seconda domenica di Quaresima, che per la liturgia ambrosiana è caratterizzata dall’incontro di Gesù con la Samaritana al pozzo di Sicar. Nel dialogo tra i due si nota la capacità e la finezza di Gesù di entrare in relazione con la donna, facendone emergere i tratti autentici del suo vissuto complicato e disordinato e nello stesso tempo, il desiderio più vero della pienezza di vita, fino allora da lei non trovata.
Quando si legge questo brano di Vangelo si è facilmente portati a giudicare quella donna come fragile, incapace di mantenere relazioni stabili e durature (“Hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito”), ma possiamo confrontare anche tutte le nostre debolezze, la nostra sete di felicità, di affetti ricercati, di un riferimento che tenga uniti le trame e gli orditi che stanno componendo la tela della nostra esistenza.
Anche noi, come la Samaritana, cerchiamo fonti a cui attingere, assetati di un’acqua che plachi l’arsura dei nostri pensieri e sentimenti per renderli, invece, fecondi di amore, di giustizia, di libertà, di pace. Al pozzo di Sicar Gesù stesso si è proposto come la fonte di acqua zampillante a cui attingere sempre nel momento del bisogno. È la fonte inesauribile dell’Amore divino, che scaturisce dal suo Cuore trafitto sulla Croce; è l’Amore misericordioso di Dio che in Gesù si è manifestato agli uomini per non finire mai.
La Samaritana ha sperimentato che cosa significa essere compresi e amati nonostante una vita non edificante come lo è stata la sua (ella va dai suoi concittadini invitandoli ad andare da Gesù: “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?).
Noi cristiani abbiamo visto scaturire la sorgente della grazia e dell’amore di Dio nel giorno del nostro Battesimo e da allora ci è data la possibilità di essere continuamente ristorati e rigenerati se lo vogliamo. Il tempo quaresimale e poi quello pasquale sono una favorevole opportunità per riprendere un contatto forte con il Signore Gesù, lasciandoci afferrare dal suo Amore, che si ripropone in modo forte e gratuito a ciascuno di noi.
don Sergio
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Opera: Paolo Veronese, Cristo e la Samaritana – 1585 – Pittura su tela – Kunsthistorisches Museum, Vienna (Austria)