Con affetto perenne

Scrivo questi miei pensieri dopo aver celebrato la s. Messa nella chiesa parrocchiale di Creva in occasione della festa della Madonna di Lourdes, Giornata Mondiale dei malati. È stato un momento celebrativo molto sentito e bene partecipato, in collegamento radio e streaming con molti malati nelle proprie case e con gli ospiti delle due Case di Riposo di Luino.

In questo tempo di Covid le feste e i tempi liturgici trovano uno spirito più forte, poiché nasce dalla consapevolezza della nostra vulnerabilità e dal bisogno che tutti abbiamo di elevare la mente e il cuore a Colui che è morto e risorto per noi. Ringrazio chi ha partecipato a questa celebrazione per la condivisione della fede e della preghiera.

Con domenica 14 febbraio, chiamata nella liturgia ambrosiana “del perdono”, ci prepariamo a vivere la Quaresima, che inizieremo la prossima domenica 21 febbraio. Nella Parola di Dio viene richiamato il grande affetto di Dio per Israele (vd. Isaia), che ama come uno sposo il suo popolo con affetto perenne, pronto sempre a perdonarlo anche di fronte alle infedeltà che ogni tanto deve subire. La situazione del popolo di Israele è paragonabile anche a quella che vive la nostra umanità attuale, la quale si è dimenticata di Dio e crede di potere fare a meno di Lui, con la presunzione illusoria di chi si sente onnipotente.

Il Vangelo, inoltre, è un invito concreto alla conversione del cuore, per evitare la falsa sicurezza di chi vive la fede concentrato su se stesso, senza uno sguardo aperto sugli altri, giudicati secondo i propri criteri e non secondo quelli di Dio. Il forte richiamo di Paolo, che scrive ai Romani, è una spada che penetra nel profondo dell’anima: “Tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio… ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio”. Gesù invita ad un atteggiamento umile, possibile solamente se la nostra relazione con Dio è sincera e aperta al perdono, che egli dà in abbondanza e con “affetto perenne”.

Invito a vivere questa settimana con l’attenzione a preparare bene la Quaresima, fissando qualche punto su cui lavorare per una conversione del cuore, così che il tempo liturgico forte dei quaranta giorni possa generare in ciascuno una autentica novità.

Sul prossimo notiziario saranno indicati i diversi appuntamenti proposti per compiere un cammino insieme, come ha fatto il popolo ebreo nei quarant’anni del deserto, dove l’alleanza con Dio è stata sancita attraverso le tavole della Legge, i Comandamenti, dati una volta per tutte e portati a compimento da Gesù con l’unica Legge dell’amore.

don Sergio

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Opera: Parabola del fariseo e del pubblicano – V/VI secolo – Mosaico – Basilica di Sant’Apollinare Nuovo, Ravenna

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