Stiamo vivendo in tutta la nostra Diocesi di Milano la settimana dell’Educazione, che si concluderà la prossima domenica 31 gennaio, festa della Famiglia e di san Giovanni Bosco, un grande educatore. I tre incontri proposti dalla nostra Comunità in questi sabati sera sono tesi a non franare il desiderio di educare in questo tempo difficile di pandemia, cercando di coinvolgere famiglie, catechisti, insegnanti e tutti coloro che hanno a che fare con i nostri ragazzi/e.
A volte ci sentiamo poveri e inadeguati di fronte alle sfide educative del nostro tempo, ma non dobbiamo scoraggiarci e imparare da Gesù, che il poco nelle nostre mani diventa tanto se lo affidiamo a Lui, come ci suggerisce il segno della moltiplicazione dei pani e dei pesci della liturgia di questa domenica.
È un fatto del Vangelo che abbiamo ascoltato molte volte, ma che chiede sempre di essere ripreso in considerazione per comprendere meglio l’attenzione di Gesù nei confronti dell’umanità e per rimetterci in gioco come discepoli di Gesù, che vogliono seguire le sue orme. In questo miracolo possiamo notare la carità profonda di Gesù, il quale non vuole congedare frettolosamente la folla accorsa per ascoltarlo e per essere da lui guarita, ma chiede ai discepoli un gesto di condivisione: “Voi stessi date loro da mangiare”. Conosciamo tutti la loro risposta: “Non abbiamo che cinque pani e due pesci”. Quasi un rassegnato arrendersi alla pochezza delle risorse di fronte al bisogno enorme: “C’erano infatti circa cinquemila uomini”.
Comprensibile umanamente l’atteggiamento dei discepoli, ma Gesù chiede un coraggio e una fede che sono propri di chi si abbandona in Dio Padre: “Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di esse la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla”. Il coinvolgimento del Padre, da parte di Gesù, è evidente e lo è anche quello dei discepoli, facendo diventare il miracolo il risultato di una circolazione di amore: dal Padre, in Gesù, attraverso i discepoli verso i poveri.
Questo modo di procedere di Gesù continua nel tempo e trova un segno evidentissimo nell’Eucaristia che celebriamo, dove il Corpo e il Sangue di Cristo, donati ripetutamente sull’altare, diventano vita per noi, chiamati a condividerla con altri nella dimensione della quotidianità, come ci suggeriva Benedetto XVI scrivendo sull’efficacia dell’Eucaristia per la vita quotidiana: “In quanto coinvolge la realtà umana del credente nella sua concretezza quotidiana, l’Eucaristia rende possibile, giorno dopo giorno, la progressiva trasfigurazione dell’uomo chiamato per grazia ad essere immagine del Figlio di Dio. Non c’è nulla di autenticamente umano – pensieri ed affetti, parole ed opere – che non trovi nel sacramento dell’Eucaristia la forma adeguata per essere vissuta in pienezza” (Sacramentum caritatis n. 71).
Perciò anche l’opera educativa trova forza dalla partecipazione all’Eucaristia, nella quale si esprime la tensione di affetto e di cura richiesti dai più piccoli a tutta la Comunità educante. San Giovanni Bosco e Maria Ausiliatrice intercedano per tutti noi.
don Sergio
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Opera: Giovanni Lanfranco, Moltiplicazione dei pani e dei pesci – 1624/1625 – Olio su tela – National Gallery of Ireland, Dublino