Anche questa domenica desideriamo raggiungervi nelle vostre case, in cui le misure restrittive imposteci dal Governo per arginare l’epidemia del coronavirus ci stanno facendo cambiare abitudini, ma nello stesso tempo ci permettono di scoprire nuovi stili di vita e di fermarci un po’ a riflettere.
Il tempo di Quaresima continua invitandoci, ogni settimana, a compiere dei passi in avanti nel cammino di conversione e di approfondimento della fede, per giungere alla Pasqua un po’ più liberi da tante forme di schiavitù, che ci frenano e ci impediscono di essere ciò che Dio ha pensato creandoci.
Nella terza domenica di Quaresima sono proprio i temi della libertà e della verità, che vengono proposti nei testi biblici e in modo particolare, nel Vangelo, in cui la disputa tra Gesù e i Giudei si fa più accesa. La libertà e la verità accompagnano le scelte dell’uomo da sempre: basti pensare ad Adamo ed Eva, ingannati dal serpente proprio su questi temi, tanto che si nascosero al passaggio di Dio perché compresero di avere rifiutato il suo progetto su di loro. I Comandamenti dati al popolo Ebreo sul Sinai, per mezzo di Mosè, sono il segno dell’amore e della misericordia di Dio, che vuole aiutare gli uomini e le donne a mantenersi nella libertà, riconoscendo che la vita è dono suo.
Purtroppo, ancora oggi, la tentazione di rifiutare la legge del Signore è grande, pensando che la vita è nostra proprietà e non dono dato a noi, per essere custodito e fatto crescere sul modello di Cristo, l’uomo vero. Comprendiamo, perciò, le parole di Gesù nel Vangelo di questa domenica, quando dice a quei Giudei che gli avevano creduto: “Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8, 31). Queste parole ci dicono che le verità della fede non sono solo dei dogmi da conoscere, ma devono diventare un’adesione concreta alla parola (= Gesù stesso), che ci rende capaci di conoscere la verità della nostra vita e viverla senza condizionamenti, godendo così della vera libertà.
Anche questa domenica siamo invitati a guardare il quadro del Caravaggio facendo attenzione al cono di luce che irrompe nella scena passando sopra la testa di Gesù e illuminando l’ambiente immerso nelle tenebre. Con quella luce i personaggi possono uscire dal buio in cui si trovano ed essere liberi di fare le proprie scelte, come Matteo, che decide di cambiare vita e seguire Gesù. C’è chi invece continua la vita di prima.
La presenza di Gesù nella nostra vita ci aiuta a riconoscere la verità del nostro essere figli creati e amati da Dio, per cui la libertà non è fare ciò che si vuole, ma volere fare ciò che più ci permette di essere quello che siamo e che Gesù stesso ci ha rivelato.
Non dimentichiamo la preghiera in questo tempo di tribolazione. Le occasioni e i modi di pregare sono molteplici, attraverso l’aiuto dei mezzi di comunicazione. Vorremmo farvi conoscere l’iniziativa di una preghiera prolungata di adorazione del Santissimo Sacramento, esposto ogni giorno dalle ore 9 alle ore 19 nella chiesa prepositurale di Luino, dove si è organizzata la presenza di almeno una persona con turni di mezzora o
un’ora ciascuno, come segno di una comunità che crede nella forza della preghiera e che sa di potere contare sempre nel Signore.
Inoltre segnaliamo qui sotto la proposta della Chiesa italiana per la festa di san Giuseppe il prossimo giovedì, 19 marzo.
In preghiera per il Paese
In questo momento di emergenza sanitaria, la Chiesa italiana promuove un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario (Misteri della luce), simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, Custode della Santa Famiglia. Alle finestre delle case si propone di esporre un piccolo drappo bianco o una candela accesa. TV2000 offrirà la possibilità di condividere la preghiera in diretta.
“A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme con quello della tua santissima Sposa” (Leone XI)
Andrà tutto bene!
don Sergio, don Ennio, don Franco, don Ilario, don Massimiliano, diacono Gabriele