Continuiamo famiglie, continuiamo a camminare

La nostra liturgia ambrosiana ci fa celebrare nell’ultima domenica di Gennaio la Festa della Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, ricordandoci il valore di questa istituzione voluta da Dio sin dalla creazione del mondo.

Mi piace leggere la festa di quest’anno riferendomi alla lettera pastorale del nostro Arcivescovo “Cresce lungo il cammino il suo vigore”, per rispondere alla rassegnazione e al pessimismo di molta mentalità comune che, spesso vede la Famiglia come qualcosa di superato e non più attuale.
Riferendomi alla lettera sopra citata, possiamo vedere la realtà della famiglia come continuamente in cammino, con un dinamismo proprio, che la rafforza di giorno in giorno attraverso le gioie, ma anche le difficoltà e le insicurezze che incontra.

L’esemplarità della santa Famiglia sta proprio nella capacità di affrontare il realismo della vita quotidiana unito alla fede in Dio che ispira, di volta in volta, soluzioni a situazioni imprevedibili: “Alzati e va..”.
Non è così la nostra esistenza? Quella delle nostre famiglie? Quanti imprevisti, eppure ci è chiesto di non fermarci e come a Giuseppe di custodire: “ Prendi con te il bambino e sua madre”.
Quando ci si vuole bene si possono tentare diverse strade e così, uscendo dall’Egitto dove si erano rifugiati per timore di Erode, Giuseppe seppe che il pericolo era ancora attuale, così andò a Nazaret di Galilea.

Vorrei fare notare che il Vangelo ci dice che Giuseppe si lasciava guidare dai sogni, dove la categoria biblica “sogno” è uno dei modi per indicare come Dio parli all’uomo. Ciò significa che Giuseppe, nelle sue scelte, ha ascoltato la Parola di Dio e se ne è fatto esecutore, come ha fatto anche Maria e allo stesso modo Gesù che, nella sua umanità, non ha pensato altro che compiere la volontà del Padre.

La Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe diventa l’icona privilegiata di tutte le famiglie cristiane, chiamate ad attuare il progetto di Dio su di loro, nonostante gli ostacoli e gli orizzonti non sempre chiari. Posso affermare che famiglie così sono presenti in gran numero nelle nostre parrocchie e ciò è motivo di gioia e di speranza.

don Sergio

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