Giovani operai nella vigna del Signore

È iniziato lo scorso 3 ottobre a Roma il Sinodo dei Giovani e mi sembra bello che Papa Francesco lo abbia convocato, perché rivela un’attenzione al futuro della Chiesa, che vede nei giovani una nuova generazione di testimoni e di trasmettitori della fede.
Dio ha scommesso sul futuro dell’umanità la vita del suo Figlio Gesù, accettandone l’apparente sconfitta e umiliazione in vista della vittoria sul male e sulla morte.
Anche oggi Dio non smette di lottare contro il male e chiede la collaborazione di tutti coloro che sono discepoli del suo figlio Gesù in ogni parte del mondo.

Il Vangelo degli operai della vigna e dell’uguale salario dato loro dal padrone, nonostante avessero lavorato chi più chi meno, lascia sempre un po’ disorientati, perché ragioniamo, in materia di salvezza, con la logica della retribuzione. Dio, invece, è un padre che ama tutti i suoi figli allo stesso modo e desidera salvarli tutti.
Vi invito perciò a leggere il Vangelo di questa domenica pensando al mese di ottobre appena iniziato, mese che per la Chiesa universale ha come attenzione la “Missione”, unendo lo sguardo anche al Sinodo dei Giovani richiamato sopra.
Dio passa nelle diverse ore della vita e chiama chiunque a partecipare della sua opera di salvezza in questa vigna che è il mondo. È questa l’azione missionaria della Chiesa, che coinvolge tutti i credenti, ciascuno secondo la propria vocazione, ma nessuno ne deve rimanere escluso.

Il mese di ottobre diventa, così, un tempo di riflessione sui temi della missione, che deve incidere sulle scelte della vita di ogni giorno, sempre aperte alle esigenze della missio ad gentes. C’è una responsabilità che ci coinvolge ricordandoci che l’annuncio del Vangelo è opera di tutti i battezzati e il Signore chiede conto a ciascuno di quanto ha operato.
Il Vangelo di questa domenica ci narra di un padrone che passa per strada diverse volte al giorno per prendere operai per la sua vigna: “Andate anche voi” è l’invito fatto a tutti, anche a quelli dell’ultima ora, perché Dio non vuole trascurare nessuno. È, infatti, grande la passione di Dio per le sue creature, tanto che Egli vuole che ogni uomo venga raggiunto dal messaggio di salvezza, appunto “senza confini”.

Ma come vivere nello spirito missionario? Lasciandosi, innanzitutto, guidare dalla Parola di Dio, che ci rivela la passione di Dio per gli uomini e per il mondo, chiedendoci in quale modo comunicarla a coloro che ci stanno accanto.
Un esempio splendido di uomo credente, che ha vissuto questo spirito missionario, è il Beato Paolo VI , che sarà proclamato santo domenica prossima 14 ottobre da Papa Francesco. Vi invito a conoscerne la vita e gli splendidi scritti, in cui si manifesta il suo amore per Cristo e per gli uomini, auspicando la costruzione della Civiltà dell’Amore.
Papa Francesco ha invitato tutti i cristiani a pregare tutti i giorni il rosario nel mese di ottobre, unendosi così in comunione e penitenza, come popolo di Dio, nel chiedere alla Santa Madre di Dio e a San Michele Arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo, che sempre mira a dividerci da Dio e fra di noi.

don Sergio

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