Si conclude questa domenica il Festival della Missione, che è iniziato il 28 settembre e si è svolto in alcune piazze e vie della città di Milano, con la testimonianza di molti missionari, sacerdoti, religiosi/e laici/e, che hanno raccontato la loro vita impegnata a prendersi cura di un mondo ferito.
Questi giorni sono stati il preludio al mese di ottobre, che la Chiesa universale vive ormai per tradizione, come mese missionario, in cui essa si rilegge alla luce del mandato di Gesù ai suoi discepoli : “Di me sarete testimoni” (At 1,8).
L’annuncio del Vangelo non può essere trascurato da noi cristiani, perché è il mondo intero che ne ha inconsciamente bisogno, così scrive infatti Papa Francesco nel messaggio di quest’anno per la Giornata Missionaria Mondiale: «ai discepoli è chiesto di vivere la loro vita personale in chiave di missione: sono inviati da Gesù al mondo non solo per fare la missione, ma anche e soprattutto per vivere la missione a loro affidata; non solo per dare testimonianza, ma anche e soprattutto per essere testimoni di Cristo».
Il Vangelo di questa domenica è un invito a vivere la gratuità dell’amore e la testimonianza di una misericordia che umanamente sembra impossibile, specialmente quando dice “amate i vostri nemici, fate del bene, siate misericordiosi”, ma è Cristo che ce lo chiede. Solo con questo stile di vita potrà cambiare il mondo e si potrà gioire per un mondo riconciliato, per una società che sembra cadere a pezzi e che invece ha dentro potenzialità umane e caritative nascoste, che attendono di potere fruttificare con la forza del Vangelo di Cristo.
Il mese di ottobre è anche il mese del Rosario, una forma di preghiera che va recuperata nel suo valore più profondo, che è quello di aiutare a meditare i misteri della vita di Cristo, per vivere anche noi i suoi stessi sentimenti, le sue scelte di fare la volontà del Padre, entrando sempre più in comunione con Lui, sorgente di ogni bontà.
Nell’anno in cui il nostro arcivescovo ci ha invitato a riscoprire la forza spirituale della vita, attraverso la preghiera, il Rosario si rivela come pratica orante splendida.
Scrivo questa riflessione mentre sono a Medjugorie accompagnando spiritualmente una quarantina di pellegrini e vi posso assicurare che qui si respira un’aria spirituale molto forte, che accompagna uomini e donne di tutte le età, mettendo al centro Gesù contemplato nella S. Messa, nell’adorazione eucaristica, nella meditazione dei misteri del Rosario, nella Via Crucis e nel sacramento della Riconciliazione, segno di un desiderio raggiunto di conversione del cuore e di proposito di fare della propria vita una continuazione delle parole, delle azioni e dei pensieri di Cristo.
La Festa del S. Rosario che si celebra il 7 ottobre e che nella Parrocchia di Voldomino avrà un momento speciale domenica prossima, può essere l’occasione per riprendere la bella e preziosa abitudine della recita dei misteri quotidiani, che nei secoli scorsi ha rafforzato l’unità di tante famiglie, facendo pregare insieme i loro membri.
don Sergio
Per consultare o scaricare l’ultimo numero dell’informatore Oltre l’apparenza, cliccare qui.
Opera: Comunione con gli apostoli – Luca Signorelli – 1512 – Museo Diocesano di Cortona