Le messe di Prima Comunione che abbiamo cominciato a celebrare nelle Parrocchie della nostra Comunità Pastorale sono il segno della vita bella e buona che il mistero pasquale continua a trasmettere di generazione in generazione dentro la Chiesa. È l’intimità con il Signore Gesù, morto e risorto, che ciascun battezzato è chiamato a realizzare nel proprio cammino spirituale, aiutato dalla testimonianza e dalla fede della Comunità a cui appartiene celebrando ogni domenica la S. Messa rafforzato dall’ascolto della Parola di Dio e dalla Comunione eucaristica.
L’esperienza dei discepoli di Gesù e delle prime comunità cristiane che noi conosciamo attraverso la lettura dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli è per noi un tesoro prezioso cui attingere per verificare il nostro incontro con Lui, che ci insegna ancora oggi che cosa voglia dire essere figli di Dio, animati dalla forza dello Spirito Santo, da Lui promesso e donato.
La pagina del Vangelo di questa domenica ci riporta la preghiera di Gesù al Padre, fatta la sera del Giovedì santo, nella quale Egli esprime la consapevolezza dell’Ora particolare che stava vivendo, ma anche la certezza di una missione alla quale era stato chiamato e che si stava compiendo, rivelando l’intesa straordinaria con Colui che l’aveva mandato.
Infatti attraverso le parole e le azioni di Gesù noi possiamo conoscere chi è Dio Padre e il suo grande amore per tutti noi, scelti per essere suoi figli nel mondo e costruttori del suo Regno. In questa preghiera Gesù ci ha affidati al Padre, chiedendogli di custodirci dentro questo mondo carico di insidie, ma ha pregato anche perché noi possiamo essere una cosa sola, come Egli e il Padre lo sono, testimoni di unità in un mondo che spesso è diviso a causa del Maligno.
L’intesa straordinaria tra Gesù e il Padre incoraggia le nostre fatiche di comprensione tra di noi, ma sollecita anche la nostra personale intesa con Gesù e attraverso di Lui con il Padre, nell’amore dello Spirito Santo. Ciò significa intensificare la nostra vita spirituale per arricchire il nostro pensiero e con esso quella sapienza del cuore che illumina le nostre scelte e azioni quotidiane.
In questo mese di maggio, che sta iniziando, possiamo lasciarci guidare da Maria e da san Giuseppe, i quali hanno sperimentato l’intimità con Dio fidandosi completamente di Lui, anche nei momenti più difficili della loro vita terrena.
don Sergio
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Opera: Francisco Caro, La Santissima Trinità – 1630 – Olio su tela – Museo del Prado, Madrid