In famiglia… alla presenza del Signore

La Festa della Santa Famiglia, che celebriamo questa domenica nel rito ambrosiano, ci dà l’opportunità di riflettere su quanto ha inciso la pandemia all’interno delle nostre case dal punto di vista delle relazioni interpersonali e con Dio.

Certamente, ci sono stati tanti mesi in cui l’impossibilità di spostarsi dalle proprie case ha costretto tutti ad una “clausura forzata”, dove le relazioni famigliari sono mutate: per molti in una scoperta reciproca positiva e costruttiva, per altri in una fatica di condivisione di spazi e tempi. Resta comunque il fatto che tutti abbiamo dovuto cambiare i nostri ritmi, adattandoli alla situazione contingente con sorprendenti ricadute sullo stile di vita famigliare.

Anche dal punto di vista spirituale ci siamo trovati a riconoscere che la famiglia è la piccola Chiesa domestica, come ci ha insegnato il Concilio Vaticano II, dove è davvero possibile ascoltare la Parola di Dio e pregare, trovando tempi e spazi da condividere insieme alla presenza del Signore, il quale ci sollecita a vivere nella comunione fraterna, fatta di amore, comprensione, misericordia, perdono, accoglienza reciproca dei doni di ciascuno. Ancora molti, in questo periodo e per motivi diversi, stanno partecipando alla S. Messa domenicale, attraverso i mezzi di comunicazione, in attesa di tempi più sicuri e migliori, con la speranza di ritrovarsi insieme la domenica in chiesa. Intanto, anche questo modo domestico di partecipazione eucaristica aiuta a fare della famiglia un piccolo Cenacolo dove si impara a pregare insieme, ma anche a trovare la forza per vivere i piccoli gesti di amore quotidiano.

Sarebbe bello, proprio in occasione della Festa della famiglia, fare una verifica di ciò che abbiamo vissuto in questo ultimo anno per valorizzare ciò che è stato buono, ma anche ciò che è costato fatica, per affidare tutto all’amore del Signore, così che nulla vada perduto.

Vi invito, in questa festa della Santa Famiglia ad avere un’attenzione particolare per san Giuseppe, nell’anno giubilare a lui dedicato, come ci è indicato dal Decreto Vaticano, che lo ha indetto: “L’aspetto principale della vocazione di Giuseppe fu quello di essere custode della Santa Famiglia di Nazareth, sposo della Beata Vergine Maria e padre legale di Gesù. Affinché tutte le famiglie cristiane siano stimolate a ricreare lo stesso clima di intima comunione, di amore e di preghiera che si viveva nella Santa Famiglia, si concede l’Indulgenza plenaria per la recita del Santo Rosario nelle famiglie e tra fidanzati”.

Questa domenica coincide, inoltre, con la festa di San Giovanni Bosco, il grande sacerdote educatore di moltissimi ragazzi, che ha fatto del suo stile educativo, basato sul metodo preventivo, il punto di riferimento per genitori ed educatori in ogni parte del mondo. La passione educativa ci è stata comunicata negli ultimi tre sabati dai tre incontri che la nostra Comunità pastorale ha programmato attraverso la testimonianza di alcuni testimoni del nostro tempo. Spero siano serviti ad incoraggiare tutti coloro che fanno parte della comunità educante nelle nostre Parrocchie e nei diversi ambiti della vita sociale del nostro territorio.

Richiamo, per finire, alcune ricorrenze della settimana che si apre: l’1 febbraio ricorre il centenario della morte del Beato Card. Ferrari; il 2 febbraio la Festa della Presentazione al Tempio di Gesù, chiamata anche Candelora e giornata mondiale della vita consacrata; il 3 febbraio S. Biagio, con la benedizione della gola (a Voldomino sarà celebrato solennemente domenica prossima); il 5 febbraio è memoria di S. Agata, patrona delle donne; domenica prossima 7 febbraio Giornata della Vita.

don Sergio

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Opera: James Collinson, Sacra Famiglia – 1878 – Olio su tela – Collezione privata

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