Con questa domenica delle palme entriamo nella Settimana santa, la liturgia ambrosiana la chiama Settimana autentica. Certo sarà una Settimana santa che ricorderemo per tutta la vita a causa delle restrizioni dovute alla pandemia del coronavirus, ma sarà forse veramente autentica, perché ci immedesima nella esperienza di Cristo, che l’ha vissuta come compimento della missione affidatagli dal Padre, perché ogni uomo e donna potesse avere la vita e averla in abbondanza.
Quest’anno ci mancherà la gioia e l’entusiasmo della processione con i rami di ulivo, che di solito accomuna piccoli e grandi nel ricordo della folla esultante di Gerusalemme con il canto dell’Osanna al Figlio di David, benedetto Colui che viene nel nome del Signore. Ci mancherà il ritrovarsi insieme per celebrare il solenne Triduo pasquale nelle nostre chiese, però potremmo viverlo nelle nostre case attraverso una liturgia domestica, cercando di valorizzare alcuni segni, con la preghiera fatta con i membri della propria famiglia, partecipando uniti ai momenti liturgici che saranno trasmessi con i diversi mezzi di comunicazione. La cosa importante a cui dobbiamo tenere è che il mistero pasquale ci raggiunga per ridare vigore alla nostra vita personale, famigliare, ecclesiale, sociale, proprio in un momento in cui la situazione attuale rischia di rallentare l’ottimismo e la speranza. Per molti questa Settimana santa è davvero unica, in quanto obbligati a restare in casa, liberi dal lavoro e dalla scuola ci sarà il tempo per leggere, ascoltare, meditare, partecipare anche se da casa ai riti liturgici, scoprendone magari la bellezza e la ricchezza che essi contengono.
Gli strumenti per ottimizzare questo tempo ci sono e in particolare si possono segnalare, tra gli altri, il messaggio di speranza del nostro arcivescovo per questa pasqua 2020 dal titolo “La potenza della sua Resurrezione” e il messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù 2020 di Papa Francesco dal titolo “Giovane, dico a te, alzati”. Il brano a cui si rifà questo titolo è Lc 7,14, in cui viene presentato Gesù davanti alla scena di una madre vedova, addolorata per la morte del suo unico figlio. Riportiamo una piccola riflessione, tratta dal messaggio di Papa Francesco, che può essere utile in questo momento storico ai giovani, ma anche agli adulti:
“Vedere il dolore e la morte Gesù pone su questa processione funebre uno sguardo attento e non distratto. In mezzo alla folla scorge il volto di una donna in estrema sofferenza. Il suo sguardo genera l’incontro, fonte di vita nuova. Non c’è bisogno di tante parole. E il mio sguardo, com’è? Guardo con occhi attenti, oppure come quando sfoglio velocemente le migliaia di foto nel mio cellulare o i profili social? Quante volte oggi ci capita di essere testimoni oculari di tanti eventi, senza però mai viverli in presa diretta! A volte la nostra prima reazione è di riprendere la scena col telefonino, magari tralasciando di guardare negli occhi le persone coinvolte. Intorno a noi, ma a volte anche dentro di noi, incontriamo realtà di morte: fisica, spirituale, emotiva, sociale. Ce ne accorgiamo o semplicemente ne subiamo le conseguenze? C’è qualcosa che possiamo fare per riportare vita?”
Ultimo spunto per vivere bene questa Settimana ci viene dal dipinto di Caravaggio, che ci sta accompagnando in questa Quaresima: è il particolare della finestra illuminata dal cono di luce che passa sopra la testa di Gesù e raggiunge Matteo e tutti i personaggi attorno a lui. All’interno della finestra si vede benissimo una croce. Questo ci dice che Dio ci salva, permettendo che suo Figlio amato sia appeso alla croce. L’acclamazione di Gesù nel suo ingresso a Gerusalemme non lo porta a sfuggire dalla via della croce, ma questa sarà la via per la Vita data e ritrovata nella Pasqua.
Buona Settimana Santa.
don Sergio, don Ennio, don Franco, don Ilario, don Massimiliano, diacono Gabriele