Iniziamo il tempo di Quaresima nel contesto di una situazione sociale segnata dallo sconvolgimento di ritmi ed abitudini a causa del Coronavirus, che ha coinvolto molti ambiti del vivere comune, comprese anche le nostre realtà ecclesiali.
Dal pomeriggio di domenica scorsa le nostre chiese hanno sospeso la celebrazione delle Sante Messe con concorso di popolo ed anche questa
prima domenica di Quaresima sarà caratterizzata dalla non possibilità di
celebrare l’Eucaristia nelle nostre Chiese, con l’invito a sintonizzarsi, nelle nostre case, tramite la televisione o altri mezzi di comunicazione per seguire la celebrazione domenicale presieduta dall’Arcivescovo Mario Delpini dalla cripta del Duomo di Milano. Questa può essere l’occasione per
vivere all’interno delle nostre case, con la famiglia riunita, un momento di preghiera domenicale, in intimità, concretizzando le parole di Gesù, quando dice ai suoi discepoli: “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).
Approfittiamo di questa situazione per fare della nostre case un luogo di preghiera, che ci aiuterà a riconoscere la bellezza del condividere momenti di spiritualità, di lode e di invocazione al Signore, per i bisogni della nostra società e del mondo intero. Io spero che tutto si risolva al più presto così da potere portare avanti le iniziative della nostra Comunità proposte per la Quaresima.
Sul notiziario trovate nelle pagine successive il sussidio per pregare in questa domenica in famiglia e la spiegazione del tema che ci accompagnerà durante le settimane di questo tempo forte, avendo come riferimento il quadro di Caravaggio, che illustra la vocazione dell’apostolo Matteo. Ogni domenica prenderemo spunto dai diversi personaggi presenti in questo capolavoro di pittura, con lo sguardo su Gesù, che è capace di cambiare la vita di ciascuno di noi.
Sarebbe bello che anche la situazione attuale, pur nel disagio causato, potesse essere un’occasione per rileggere i nostri stili di vita indirizzandoli ad una conversione capace di valorizzare l’essenziale e a ridimensionare le nostre false sicurezze umane, fidandoci maggiormente di Dio.
L’ascolto della Parola di Dio, in un clima di silenzio esteriore ed interiore; la rinuncia a qualcosa che riteniamo indispensabile e che invece non lo è; qualche opera di carità unita ad un recupero delle relazioni umane possono servire a rendere il tempo Quaresimale fecondo di bene per noi e per tutti.
don Sergio