La forza dell’umiltà

Ancora una volta troviamo la figura di Giovanni il Battista nella liturgia di Avvento e non può che essere così, visto che egli è il precursore, “mandato da Dio”, come lo descrive l’evangelista Giovanni, nel vangelo di questa domenica. Giovanni venne per “dare testimonianza alla luce”, che è Gesù e lo ha fatto diventando lui stesso luce, con la sua vita e le sue parole cariche di richiamo alla conversione.

È straordinario pensare che il Figlio di Dio si sia affidato ad un uomo per presentarlo e testimoniarlo al mondo, ma è ancora più straordinario pensare che anche a noi è affidato lo stesso compito, noi che siamo consapevoli dei nostri limiti e delle nostre debolezze. Questo ci dice l’umiltà di Gesù, il quale affida ai suoi discepoli di tutti i tempi il delicato e prezioso incarico di essere segno di Lui presso tutti gli uomini.

Lo stupore si capisce leggendo la Sacra Scrittura, che prevedeva tale atteggiamento di umiltà, infatti, il profeta Michea, nella prima lettura di questa domenica, annuncia la nascita di Gesù così, “E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà, per me, colui che deve essere il dominatore di Israele”. La piccolezza e l’umiltà di Dio sono una forte provocazione per l’uomo, tentato sempre di primeggiare e di rivendicare i privilegi dovuti al proprio ruolo o all’appartenenza a gruppi, famiglie, associazioni, ecc. Quanto dobbiamo imparare da Lui, riconoscendo che la vita è preziosa in se stessa e non per la ricchezza o la posizione sociale o la professione.

La vita è preziosa perché creata da Dio il quale dà a ciascuno, per mezzo di Gesù, la dignità di figlio. Scrive bene Paolo, nella lettera ai Galati: “Voi siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo”. Questa è la grazia straordinaria che ci accompagna in ogni istante della vita e che ci dà la possibilità di essere riflesso della sua luce, come lo è stato Giovanni Battista a suo tempo, come lo è stata Maria, che abbiamo celebrato nella sua bellezza di Immacolata e come lo sono stati tutti i testimoni di Cristo in questi duemila anni di storia.

La nostra vita cristiana ci impegna a superare la mediocrità dell’esistenza, tendendo sempre alla perfezione per dare gloria a Dio e al suo Figlio Gesù, dalla cui “pienezza abbiamo tutti ricevuto grazia su grazia” (Galati).

Lunedì 16 dicembre, iniziando la Novena del Santo Natale, siamo tutti invitati ad accogliere Gesù, luce del mondo, che mai più si spegne, ma continua ad illuminare attraverso i suoi discepoli in ogni parte del mondo.

don Sergio

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