Con l’8 settembre, festa della natività di Maria, a cui è dedicato il Duomo di Milano, inizia ufficialmente per la nostra Diocesi, l’Anno Pastorale, che noi siamo chiamati a vivere con rinnovato impegno e fiducia, sollecitati dalla parola di Dio e dalla lettera Pastorale del nostro arcivescovo.
Questa domenica, in modo particolare, il Vangelo sembra venirci incontro con la parabola dei due figli chiamati a lavorare nella vigna: il primo inizialmente rifiuta, ma poi si pente e ci va, il secondo, invece, dice subito di sì, ma poi non ci va.
Anche noi, all’inizio di questo nuovo anno, siamo invitati a collaborare nella vigna del Signore, che sono le nostre Parrocchie, ma anche i luoghi di impegno quotidiano, dove il Vangelo chiede di essere tradotto in parole ed opere. I campi di azione sono molteplici ed esprimono l’estensione della missionarietà della Chiesa, così come l’ha voluta Gesù. Il nostro Arcivescovo, nella sua Lettera pastorale “La situazione è occasione” scrive: “La missione è obbedienza al mandato di Gesù, risorto e Signore, presenza amica e fedele. Non è impresa solitaria: ha la sua radice nella comunione, è praticabile da una fraternità, ha come intenzione di convocare per edificare la comunione dei molti che diventano un cuore solo e un’anima sola, I discepoli si purificano da ogni tentazione di proselitismo, di esibizionismo. Cercano di contrastare ogni inclinazione alla timidezza, al ripiegamento su di sé. Si liberano da ogni complesso di inferiorità. Obbediscono al Signore e vivono come inviati per annunciare il Vangelo. Sono chiamati a identificarsi e a riconoscersi nel mandato di Gesù, così da poter dire, come suggerisce papa Francesco, ‘io sono missione’.”
Le parole sulla missione, qui sopra riportate, credo possano aiutarci a delineare i tratti di ciò che può essere lo stile della nostra Comunità pastorale, chiamata ad essere segno nella nostra città della presenza di Cristo, che vive oggi nella storia. Invito a riflettere sulle parole che ho segnalato in grassetto perché diventino uno stimolo alla discussione tra di noi e spronino al coinvolgimento personale, per fare diventare sempre di più la nostra Chiesa una realtà viva e contagiosa nel bene.
L’elezione del nuovo Consiglio Pastorale della Comunità domanda la disponibilità di uomini e donne di diverse età per formare le liste. Anche questo è lavorare nella vigna del Signore.
Le attività di catechesi, di animazione negli oratori, di formazione, di volontariato nei diversi ambiti della vita delle nostre Parrocchie sono possibili solo con la generosità di chi si mette a disposizione. Incoraggio molti a farsi avanti e intanto ringrazio chi si è già messo all’opera all’inizio di questo anno.
La Festa di Creva dà il via a tanti appuntamenti che coinvolgeranno le nostre Parrocchie nel corso di questo anno. Invito tutti a parteciparvi, anche questo può essere un modo per fare comunione ed essere segno di una fraternità cristiana che supera i campanilismi.
Ci mettiamo sotto lo sguardo di Maria, che ci veglia dalla guglia più alta del Duomo di Milano.
don Sergio