Iniziamo il tempo di Quaresima affrontandolo come momento favorevole di grazia, capace di trasformare la nostra vita alla luce della Parola di Dio e della forza risanatrice che ci viene dalla Pasqua di Cristo. Vivere ogni anno questo tempo rinnova in noi il desiderio di una conversione progressiva che ha avuto inizio con il battesimo e che deve portarci a poco a poco al compimento di quella salvezza che già abbiamo ricevuto grazie al mistero pasquale di Cristo.
I 40 giorni della Quaresima sono introdotti dal Vangelo che ci ricorda lo stesso numero di giorni vissuti da Gesù nel deserto, prima di entrare nella vita pubblica, con la quale avrebbe compiuto la missione di salvezza affidatagli da Dio Padre.
Lo stile del deserto può aiutarci a caratterizzare le prossime settimane, superando la forza distruttrice del peccato, perché quando non viviamo da figli di Dio, mettiamo spesso in atto comportamenti che ledono il prossimo e le creature, ma anche noi stessi. Come uscire da tutto questo? Certamente c’è una forza risanatrice del pentimento e del perdono, che Papa Francesco vede possa realizzarsi nel cammino verso la Pasqua attraverso il digiuno, la preghiera e l’elemosina. Riporto ciò che Papa Francesco ha scritto nel suo messaggio per la Quaresima di quest’anno: “Digiunare, cioè imparare a cambiare il nostro atteggiamento verso gli altri e le creature: dalla tentazione di “divorare” tutto per saziare la nostra ingordigia, alla capacità di soffrire per amore, che può colmare il vuoto del nostro cuore. Pregare per saper rinunciare all’idolatria e all’autosufficienza del nostro io, e dichiararci bisognosi del Signore e della sua misericordia. Fare elemosina per uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene. E così ritrovare la gioia del progetto che Dio ha messo nella creazione e nel nostro cuore, quello di amare Lui, i nostri fratelli e il mondo intero, e trovare in questo amore la vera felicità”.
Oltre ai Vangeli domenicali saremo accompagnati in questa Quaresima dalla contemplazione e lettura dell’icona della “Trasfigurazione di Gesù sul monte Tabor”, che è immagine del cammino cristiano. Gesù infatti non ci chiede di seguirlo per diventare diversi da noi stessi, ma viceversa, per divenire pienamente ciò che siamo. In una parola: per trasfigurarci.
don Sergio
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