Dopo alcuni mesi di prova del notiziario della Comunità Pastorale, con questa domenica, che dà inizio al nuovo Anno pastorale, pubblichiamo una rinnovata versione di “Oltre l’apparenza” con l’intento di dare luce alle iniziative delle nostre Parrocchie così da permettere a tutti di conoscerle e se fosse il caso di parteciparvi.
L’inizio dell’Avvento ambrosiano, ci introduce nel nuovo anno liturgico, riprendendo il cammino di riscoperta del Signore Gesù, il Figlio di Dio venuto nel mondo per salvare l’umanità. La Chiesa gli dice ancora: “Vieni!”, riconoscendo il bisogno che essa ha di Lui, ma anche il bisogno che emerge da tutti gli uomini in ricerca della verità e del vero senso della vita. Il Signore Gesù, venuto nell’Incarnazione, morto e risorto, salito al cielo, continua ad essere presente nella sua Chiesa, ma ha promesso che un giorno verrà per riportare tutti al Padre. Quando il Signore verrà? Noi non lo sappiamo, anche se ci sono coloro che si ingegnano a fare una serie di supposizioni o si ergono a indovini del futuro, secondo calcoli scientifici, suscitando in molte persone paure e angosce.
Gesù stesso ce lo dice nel Vangelo di questa domenica: “Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo ‘Sono io’, e ‘il tempo è vicino’.Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine” (Lc 21,8-9).
Infatti di tutte queste cose, compresi i disastri naturali e tante altre forme di catastrofi, è ricca la storia di questi duemila anni di cristianesimo, ma il tempo della fine lo conosce solo il Signore. Questo è, invece, il tempo dell’impegno e della consapevolezza della nostra figliolanza divina, che ci permette di guardare al futuro con grande speranza, sapendo che il Signore ci ama e ci ha preparato un Regno che non ha fine, quel mondo nuovo di pace, di giustizia, di libertà e di amore, che tanto desideriamo. La vita cristiana è la scoperta progressiva di una vita affascinante, che il Signore Gesù ci ha proposto e di cui si è fatto modello: a noi tocca seguirlo e imitarlo per poterla godere. S. Paolo, nella seconda lettura, ci esorta a comportarci come figli della luce cercando di capire ciò che è gradito a Dio.
Come notiamo, già dalla prima domenica di Avvento siamo invitati a non sciupare il nostro tempo, bensì a viverlo con impegno e responsabilità, assumendo lo stile proprio di Gesù, facendoci imitatori di Lui. La bellezza della nostra vita cristiana sta nell’assumere i doveri della vita quotidiana come modo concreto di realizzare la nostra vocazione di figli, partecipi del regno di Dio, a cui sono convocati tutti i popoli della terra.
Interessante mi sembra la proposta che facciamo nella liturgia domenicale, intitolata “Santo Natale dalle Genti” e che trovate descritta in una pagina di questo notiziario. Vi invito a pregare in famiglia ogni giorno con la preghiera che reciteremo dopo la comunione nelle Messe domenicali.
La Chiesa, inoltre, ci indica degli strumenti per potere vivere l’Avvento. Essi sono stati sperimentati da coloro che ci hanno preceduto e che vi hanno trovato valido aiuto per crescere in una vita degna del nostro essere figli di Dio.
Tra questi faccio presente:
- l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio, luce che illumina il nostro cammino e che interpreta il nostro vissuto quotidiano (un libretto messo a disposizione in chiesa può aiutare in questo periodo)
- il silenzio, senza il quale non è possibile ascoltare;
- la verifica degli stili di vita per attuare una autentica conversione e fare della nostra vita una offerta gradita a Dio;
- pregare Maria, la donna dell’attesa, maestra di fiducia in Dio con il suo “eccomi”, che ha cambiato la storia;
- decidere di prendere qualche impegno, che indichi la volontà di andare seriamente incontro al Signore che viene.
Buon Avvento.
don Sergio