La speranza non delude

Un gruppo di pellegrini del nostro Decanato di Luino si trova in questi giorni a Roma, in occasione del Giubileo. Idealmente, sono con noi tutti i fedeli delle nostre comunità, perché l’Anno santo è rivolto a tutti, non solo a chi si reca in pellegrinaggio a Roma. Tanto più che il Giubileo si può vivere anche nelle Chiese particolari, nelle Diocesi, attraversando le porte sante delle Chiese giubilari.

A tutti noi, sicuramente, è rivolto l’invito alla conversione, nelle circostanze e nelle situazioni nelle quali il Signore ci chiama a vivere quotidianamente.

Il pellegrinaggio durante il Giubileo ha un significato profondo. È un atto di devozione e penitenza, un percorso fisico che riflette il cammino interiore di purificazione e avvicinamento a Dio. I pellegrini si recano ai luoghi santi con spirito di sacrificio e umiltà, cercando di rinnovare la loro fede e chiedendo il perdono dei propri peccati. Questo viaggio simbolizza il desiderio di uscire dalla propria vita quotidiana e compiere un’esperienza trasformativa, riconoscendo la propria fragilità e affidandosi alla misericordia divina. In questo modo, il pellegrinaggio permette ai fedeli di rafforzare il loro legame con la comunità ecclesiale e di riscoprire l’essenza della loro fede.

Uno dei gesti più importanti del pellegrinaggio giubilare è il passaggio della Porta Santa. Essa ha un profondo significato simbolico e spirituale. Durante il Giubileo la Porta Santa viene solennemente aperta per rappresentare l’apertura di un cammino di conversione, perdono e riconciliazione per i fedeli. Attraversare questa porta è un gesto che simboleggia il passaggio dal peccato alla grazia, un invito a sperimentare il perdono e la misericordia divina.

Grazie allora a tutti quei segni che ci ricordano l’importanza del Giubileo e della conversione; come ogni cosa, dopo la novità degli inizi sembra che i richiami si spengano rapidamente; non deve essere così per l’Anno santo, che continuamente ci ricorda l’impegno di riavvicinarci a Dio.

Ce lo ricorda papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo 2025:

In cammino verso il Giubileo, ritorniamo alla Sacra Scrittura e sentiamo rivolte a noi queste parole: «Noi, che abbiamo cercato rifugio in lui, abbiamo un forte incoraggiamento ad afferrarci saldamente alla speranza che ci è proposta. In essa infatti abbiamo come un’àncora sicura e salda per la nostra vita: essa entra fino al di là del velo del santuario, dove Gesù è entrato come precursore per noi» (Eb 6,18-20).

L’immagine dell’àncora è suggestiva per comprendere la stabilità e la sicurezza che, in mezzo alle acque agitate della vita, possediamo se ci affidiamo al Signore Gesù. Le tempeste non potranno mai avere la meglio, perché siamo ancorati alla speranza della grazia, capace di farci vivere in Cristo superando il peccato, la paura e la morte.

Il Giubileo, dunque, sarà un Anno Santo caratterizzato dalla speranza che non tramonta, quella in Dio. Ci aiuti pure a ritrovare la fiducia necessaria, nella Chiesa come nella società, nelle relazioni interpersonali, nei rapporti internazionali, nella promozione della dignità di ogni persona e nel rispetto del creato. La testimonianza credente possa essere nel mondo lievito di genuina speranza, annuncio di cieli nuovi e terra nuova (cfr. 2Pt 3,13), dove abitare nella giustizia e nella concordia tra i popoli, protesi verso il compimento della promessa del Signore.

Lasciamoci fin d’ora attrarre dalla speranza e permettiamo che attraverso di noi diventi contagiosa per quanti la desiderano. Possa la nostra vita dire loro: «Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore» (Sal 27,14). Possa la forza della speranza riempire il nostro presente, nell’attesa fiduciosa del ritorno del Signore Gesù Cristo, al quale va la lode e la gloria ora e per i secoli futuri.

don Daniele

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foto dalla pagina Facebook Iubilaeum25


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