Nelle parrocchie della nostra Diocesi si sta celebrando la festa di apertura degli oratori: noi, a Luino, l’abbiamo fatto la scorsa domenica. Vale la pena ritornare su questo avvenimento che ha coinvolto, nel nostro caso, tanti ragazzi e ragazze con i loro genitori, gli educatori dell’Oratorio, la Scuola Maria Ausiliatrice con le famiglie, gli insegnanti, il personale, senza dimenticare tutti i ragazzi che hanno iniziato il percorso di catechesi in preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Cosa possiamo dire ai tanti ragazzi, educatori, animatori, genitori che desiderano iniziare questo cammino? Sarà un anno davvero entusiasmante, se accoglieremo l’invito a diventare pellegrini e animatori di speranza. Assumiamo la responsabilità di vivere il presente, accompagnando i ragazzi e le ragazze a costruire il loro futuro su basi solide. Possiamo offrire a loro la bellezza dell’annuncio, dimostrandogli che Dio ci ama! Li accompagneremo a vivere fin d’ora la loro fede, mettendo in pratica da subito la carità e accogliendo il messaggio di speranza che ci viene dato con la risurrezione del Signore Gesù.
Educare alla speranza significa sostenere la fatica quotidiana di ogni ragazzo o ragazza, capire eventuali sofferenze e delusioni ed essere pronti a intervenire, insieme, come “villaggio”, comunità educante e in “alleanza” con chiunque possa contribuire ad accompagnare la crescita armonica dei ragazzi e ragazze a noi affidati. Da parte nostra, in oratorio dovranno essere di casa l’incoraggiamento, la fiducia, la stima per ciascuno.
In questo anno che apre le porte al Giubileo 2025, ciascuno sia invitato ad attuare un suo personale cambiamento, dagli educatori ai bambini più piccoli. Tutti possono cambiare in meglio e ciascuno può cambiare in meglio le cose che sono intorno a lui. Un’espressione di santa Caterina da Siena dice: «Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo!».
Invitiamo ragazzi e ragazze a vivere il loro cambiamento e quindi la loro crescita, dando loro strumenti per vivere una vita buona. Nessuno può disperare, soprattutto quando è solo un bambino o un ragazzo. Lavoriamo anche perché non ci siano preadolescenti e adolescenti che disperano e che pensano che non possono cambiare in meglio se stessi e il mondo intorno a loro.
La speranza è un modo di vivere il presente! Sappiamo che vivere secondo il comandamento dell’amore è la strada per realizzare la vita e camminare come pellegrini di speranza. E allora, troviamo il modo per proporre a ciascuno di coltivare una spiritualità nuova, commisurata alla sua età, dove fede-speranza-carità si fondono insieme e attivano pensieri-emozioni-azioni.
«Tutto cambia… noi degli oratori siamo di quelli che cambiano le cose in meglio, perché sono ispirati dallo Spirito di Gesù, che fa nuove tutte le cose» (Mario Delpini).
don Daniele
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Opera: Caterina da Siena che scrive – Rutilio di Lorenzo Manetti – 1630

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