Eccomi, Signore!

L’8 settembre scorso la nostra sorella Alice Bosio ha consacrato la propria vita a Dio nell’Ordo Virginum. L’omelia pronunciata dall’Arcivescovo Mario in questa circostanza, che offro alla riflessione di tutti, ci aiuta a pensare alla nostra vita e al nostro impegno cristiano come risposta ad una chiamata che il Signore rivolge a ciascuno di noi.

“La parola che tra qualche istante risuonerà annuncia che si apre la via per un nuovo umanesimo. Per tanti aspetti si ha l’impressione di vivere in una società stanca, vecchia, in declino. Per tanti aspetti si ha l’impressione di vivere in un contesto di individualismo autoreferenziale, come se ciascuno si ritenesse principio e criterio della vita, della verità, del bene e del male.

Per tanti aspetti si ha l’impressione di vivere in un contesto smarrito e disperato, soffocato dalla violenza domestica, dalla violenza di strada, dalla violenza nei rapporti tra le nazioni. In questo contesto deprimente saranno ora pronunciate le parole che indicano la via per un nuovo umanesimo.

Le donne che si consacrano nell’Ordo virginum, infatti, faranno la loro dichiarazione di una scelta di vita che è ammirevole e rivoluzionaria in questo nostro tempo. Diranno infatti: mi hai chiamata: eccomi! Queste nostre sorelle hanno incontrato Gesù e hanno compreso la sua chiamata. Proprio lui opera nella loro vita al punto da determinarla. Questo è il principio dell’umanesimo cristiano: l’incontro con Gesù Cristo, risorto, vivo, che dà forma alla vita.

Queste sorelle sono testimoni di questo incontro. Questo è veramente motivo di stupore e insieme messaggio rivoluzionario: la vita, le scelte della vita hanno principio nel rapporto con Gesù. E l’incontro è iniziativa e opera di Gesù: mi hai chiamato…

Insieme con lo stupore per l’opera di Gesù, una festa per celebrare il compimento della libertà. Queste nostre sorelle accolgono la chiamata di Gesù e rispondono: eccomi, Signore! La libertà si compie nella risposta alla chiamata: posso dire: “Sì, eccomi, Signore!”.

In questa libertà, che si decide nel consegnarsi per sempre alla vita consacrata, si contesta quella forma diffusa di pensare che interpreta la vita come frutto di un fatalismo, di una combinazione di fattori indecifrabili e incontrollabili. Gli anni passati non sono stati un girovagare smarrito nell’accumulare esperienze, ma anni di grazia per sperimentare l’attrattiva e la pazienza di Gesù.

Finalmente adesso posso dire: sì, eccomi, Signore! La mia vita, in qualsiasi posto, in qualsiasi età, in qualsiasi condizione fisica, in qualsiasi modo di abitare, trova il suo senso nell’amore: eccomi. La mia professione non è solo un mestiere: è il contesto per stare con il Signore e vivere nell’amore. Eccomi! Le mie relazioni sono solo coincidenze, sono occasioni per servire nel nome del Signore e vivere l’amore: eccomi!

In conclusione noi celebriamo la festa della consacrazione di queste nostre sorelle e riconosciamo in questa celebrazione della consacrazione nell’Ordo Virginum un messaggio, un dono per tutta la Chiesa e una parola rivolta a tutta la società”.

don Daniele

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Foto di Paola Meloni/ITL


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