Qualche giorno fa l’Arcivescovo Mario ha celebrato una messa in onore del Beato Cardinal Ferrari, commentando proprio le parole evangeliche che abbiamo ascoltato domenica scorsa: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt. 10,8). Come riflessione estiva propongo a tutti, da meditare, qualche passaggio di quell’omelia.
Gratuitamente è un avverbio. Cioè, non è un nome, non è un verbo, cioè una cosa da fare. È un avverbio, cioè parla di un modo per fare le cose, di uno stile per vivere.
Gratuitamente non dice un adempimento ma dice di come si devono vivere tutte le azioni. Ti è chiesto di essere papà, di essere mamma? Vivi la tua vocazione, ma gratuitamente. Ti è chiesto di essere prete, vescovo, diacono, ministro nella Chiesa? Esercita il tuo ministero, ma gratuitamente. Qualunque sia il tuo compito, la tua vocazione, la tua professione, cerca di compiere quello che ti è chiesto, ma gratuitamente.
Gratuitamente non significa che il lavoro non debba essere retribuito, non significa che l’operaio non abbia diritto al suo salario, ma significa che il salario, lo stipendio non è lo scopo di quello che si fa, il profitto non è l’assoluto della vita.
Gratuitamente significa un atteggiamento spirituale che chiede una continua conversione, perché gratuitamente significa che l’impegno, la dedizione, il ministero sono offerti senza pretendere risultati, senza che le attese di risultati siano il criterio dell’agire. Specie nelle responsabilità educative dei genitori, degli educatori, degli insegnanti, dei preti, dei vescovi si vorrebbe constatare che quello che si dice, quello che si fa, l’esempio che si pensa di offrire convinca i destinatari a comportamenti, a stili e scelte di vita coerenti. Invece molti devono constatare che i comportamenti sono molto diversi da quelli che ci si aspetta e talora in stridente contrasto.
Gratuitamente significa che il criterio per donare quello che ci è stato affidato non dipende dai criteri dell’inviato, ma dai criteri di chi invia. L’inviato non va dove la missione gli sembra più facile, o più congeniale, o più promettente. Non cerca coloro che gli sono simpatici, non si tiene lontano da coloro che gli sono antipatici. Le vie della missione non sono scritte secondo un piano che mi risulta ragionevole, ma sono definite
dalle preferenze imperscrutabili di Dio, che compie il suo desiderio di salvare tutti seminando piccole tracce, seminando piccoli semi, salva tutti ma a partire da un popolo, che non è il popolo migliore della terra, a partire da discepoli che non sono persone perfette e ineccepibili.
Gratuitamente avete ricevuto: leggiamo la nostra storia, in particolare l’incontro, il ministero del Beato Card. Ferrari. È un uomo che rappresenta, per i luoghi in cui è passato, lo zelo, la passione, l’intensità del rapporto con Gesù.
Gratuitamente avete ricevuto. Che cosa abbiamo ricevuto? Non qualche cosa, non qualche saggia normativa o disciplina, non qualche suggestiva dottrina. Abbiamo ricevuto la vita di Dio, siamo entrati nella familiarità con il Padre che Gesù ha testimoniato e condiviso. Gratuitamente siamo figli di Dio, perciò chiamati e capaci di amare come Gesù ha amato. Questa parola del vangelo ci invita a guardare al Beato Andrea Carlo Ferrari non per le cose da fare ma per lo stile del vivere e del servire: lo stile del “gratuitamente”.
don Daniele

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