Il Sabato Santo è il giorno del silenzio: un grande silenzio c’è su tutta la Terra; un silenzio vissuto nel pianto e nello smarrimento dai primi discepoli, sconvolti dalla morte ignominiosa di Gesù.
Mentre il Verbo tace, mentre la Vita è nel sepolcro, coloro che avevano sperato in Lui sono messi a dura prova, si sentono orfani, forse anche orfani di Dio.
Questo sabato è anche il giorno di Maria: anche lei lo vive nel pianto, ma il suo cuore è pieno di fede, pieno di speranza, pieno d’amore. La Madre di Gesù aveva seguito il Figlio lungo la via dolorosa ed era rimasta ai piedi della croce, con l’anima trafitta. Ma quando tutto sembra finito, lei veglia, veglia nell’attesa custodendo la speranza nella promessa di Dio che risuscita i morti. Così, nell’ora più buia del mondo, è diventata Madre dei credenti, Madre della Chiesa e segno di speranza. La sua testimonianza e la sua intercessione ci sostengono quando il peso della croce diventa troppo pesante per ognuno di noi.
Nelle tenebre del Sabato santo irromperanno la gioia e la luce con i riti della Veglia pasquale e, in tarda serata, il canto festoso dell’Alleluia. Sarà l’incontro nella fede con Cristo risorto e la gioia pasquale si prolungherà per tutti i cinquanta giorni che seguiranno, fino alla venuta dello Spirito Santo. Colui che era stato crocifisso è risorto!
Tutte le domande e le incertezze, le esitazioni e le paure sono fugate da questa rivelazione. Il Risorto ci dà la certezza che il bene trionfa sempre sul male, che la vita vince sempre la morte e la nostra fine non è scendere sempre più in basso, di tristezza in tristezza, ma salire in alto. Il Risorto è la conferma che Gesù ha ragione in tutto: nel prometterci la vita oltre la morte e il perdono oltre i peccati.
I discepoli dubitavano, non credevano. La prima a credere e a vedere è stata Maria Maddalena, è stata l’apostola della resurrezione che è andata a raccontare che aveva visto Gesù, il quale l’aveva chiamata per nome. E poi, tutti i discepoli l’hanno visto. Ma, io vorrei soffermarmi su questo: le guardie, i soldati, che erano nel sepolcro per non lasciare che venissero i discepoli e prendessero il corpo, lo hanno visto: lo hanno visto vivo e risorto. I nemici lo hanno visto, e poi hanno fatto finta di non averlo visto. Perché? Perché sono stati pagati.
Qui è il vero mistero di quello che Gesù disse una volta: “Ci sono due signori nel mondo, due, non di più: due. Dio e il denaro. Chi serve il denaro è contro Dio”. E qui è il denaro che ha fatto cambiare la realtà. Avevano visto la meraviglia della resurrezione, ma sono stati pagati per tacere.
Pensiamo alle tante volte che uomini e donne cristiani sono stati pagati per non riconoscere nella pratica la resurrezione di Cristo, e non hanno fatto quello che il Cristo ci ha chiesto di fare, come cristiani.
La vita è una festa perché Cristo è risorto e noi risorgeremo.
La vita è una festa: possiamo guardare il futuro con fiducia perché Cristo è risorto e noi risorgeremo.
La vita è una festa: la nostra gioia è la nostra santità;
la nostra gioia non verrà mai meno: Cristo è risorto e noi risorgeremo.
Con questa preghiera gioiosa, Buona Pasqua a tutti!
don Daniele
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Opera: La resurrezione di Cristo – Pieter Van Huffel – 1795 – olio su tela – Museo di Belle Arti di Gand

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