Ci lasciamo ispirare dal tempo che stiamo vivendo e che, tradizionalmente propone due temi di riflessione: siamo nel mese di gennaio, dedicato alla pace e all’unità dei cristiani.
Il primo richiamo, alla pace, ci invita a creare un mondo più unito, e per poter realizzare questo desiderio, soprattutto fra persone che si dicono credenti: eliminare tutto quanto offende oggettivamente il prossimo; riconoscere il valore dell’altro per sé e per tutti, valorizzando le cose che uniscono e non quelle che dividono; cercare in ogni modo di incontrarsi, dialogare e conoscersi sempre meglio, per comprendere, gustare e condividere le ricchezze di ciascuno.
Il secondo richiamo è quello dell’unità dei cristiani: la Chiesa di Gesù, ovvero la comunità di tutti i cristiani, deve essere una casa aperta a tutti. Sappiamo bene delle sue divisioni interne, anche millenarie! Ma Gesù ha detto: “Se una casa è divisa in sé stessa, crolla”, non può stare in piedi. E allora? Cosa serve? Devo o posso fare qualcosa anch’io? Gesù stesso ce ne parla, prima di affrontare la sua passione, nel capitolo 17 del Vangelo di Giovanni: in quel momento decisivo per la sua esistenza, Gesù prega il Padre perché i suoi discepoli siano una cosa sola, perché il mondo creda!
Anzitutto “che siano una cosa sola”, dunque l’unità tra i discepoli; ed ecco allora tre elementi importanti:
1. la preghiera: quella che Gesù ha rivolto al Padre per l’unità dei suoi discepoli, a cui ogni cristiano è chiamato ad associarsi;
2. la Pasqua di Gesù, il dono d’amore fino all’estremo: l’unità è resa possibile solo dall’amore incommensurabile di Dio per gli uomini peccatori;
3. l’amore scambievole (“Amatevi come io vi ho amato”): imparando sempre di più dall’amore di Gesù per noi, prendendo esempio dalla persona di Gesù da conoscere e amare sempre di più nelle Scritture e seguendone la vita.
In secondo luogo, la preghiera di Gesù sottolinea: “perché il mondo creda”, e quindi tutti diventino una cosa sola. La Chiesa, dunque, abbraccia il mondo intero, è “globalizzata” ma non perché ciascuno faccia i fatti propri disinteressandosi degli altri, piuttosto perché ciascuno cerchi sempre di prendersi cura dell’altro, cristiano anzitutto, anche se di una confessione diversa, perché ortodosso o protestante. E ve ne sono fra noi!
Non saremo mai credibili come cristiani, e la nostra testimonianza (per quanto facciamo) sarà sostanzialmente fallimentare se siamo divisi!
Ecco perché dagli inizi del secolo scorso la maggior parte delle Chiese cristiane propone annualmente la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, tradizionalmente dal 18 al 25 gennaio.
Anche noi accogliamo l’invito di Gesù e delle chiese cristiane e uniamoci in preghiera perché l’unità dei cristiani diventi una realtà.
don Daniele
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Opera: Capriccio architettonico con un apostolo predicatore – Giovanni Paolo Panini – 1755/1760 – olio su tela – collezione privata

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