Il sussurro di una brezza leggera apre alla speranza

In questi giorni ho potuto rivedere alcuni momenti della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, ascoltando o leggendo gli interventi di Papa Francesco e le interviste fatte ai giovani durante le giornate di preparazione. Tutto questo mi ha dato sollievo e mi ha aperto il cuore alla fiducia nel presente e nel futuro, perché ciò che ho visto e ascoltato è un segno della fedeltà di Dio alle sue promesse in questo tempo in cui la tentazione di lamentarsi e di arrendersi di fronte alle diverse vicende del mondo è grande.

La parola di Dio questa domenica ci viene incontro con il realismo e la concretezza di Gesù che si rivolge ai suoi discepoli non illudendoli e nello stesso tempo incoraggiandoli: “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi…gli uomini vi consegneranno per causa mia ai tribunali… non preoccupatevi di come e di cosa direte… non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”.

Il mandato di Gesù è rivolto a uomini e donne che si presentano al mondo non come lupi, bensì come pecore perché si dimostri che la loro forza viene da Dio e che la vittoria sul male è frutto di mitezza e non di potenza umana.

Il profeta Elia in questo atteggiamento ha avuto bisogno di essere corretto ed educato da Dio, perché correva il rischio di cadere in superbia e di continuare ad agire con la forza e la violenza in nome dello zelo che aveva per il nome del Signore, il quale gli si presenta non nel terremoto e nemmeno nel fuoco, ma nella brezza leggera del mattino. Le parole di Dio per il profeta sono cariche di conforto e riaccendono la speranza, perché lo rassicurano sul fatto che non è solo e che ancora ci sono “settemila persone che non hanno piegato le ginocchia agli dei” e che vivono nella fede.

Immediato mi è venuto alla mente l’oltre milione di giovani della Giornata Mondiale di Lisbona che hanno piegato le ginocchia nella veglia di sabato scorso davanti all’Eucaristia, mentre c’è chi si lamenta perché i giovani non vanno più in chiesa e c’è chi gode perché si augura una Chiesa spenta e ormai rassegnata al fallimento.

Mi piace perciò proporre alcune citazioni dal discorso di Papa Francesco la sera della Veglia e dall’omelia di domenica, che sono un vero incoraggiamento per i giovani, ma anche uno stimolo per tutti i cristiani per una vita veramente missionaria.

“Vi domando: voi, che siete qui, che siete venuti a incontrarvi, a trovare il messaggio di Cristo, a trovare un senso bello della vita, questo, lo terrete per voi o lo porterete agli altri? Cosa pensate? Non sento… È per portarlo agli altri, perché la gioia è missionaria! Ripetiamolo tutti insieme: la gioia è missionaria! E così io porto questa gioia agli altri… A voi giovani che avete vissuto questa gioia – stavo per dire questa gloria, e in effetti una specie di gloria lo è, questo nostro incontro –; a voi che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi che a volte pensate di non farcela – un po’ di pessimismo ci assale a volte –; a voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi forse inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo – ed è un bene che vogliate cambiare il mondo – e che volete lottare per la giustizia e la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia nella vita, ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù oggi dice: “Non temete!”, “Non abbiate paura!”.

La Madonna, Assunta in Cielo, protegga il cammino di ciascuno di noi e di tutta la Chiesa.

don Sergio

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Opera: Il buon pastore – Pieter Brueghel Il Giovane – 1616 – olio su tela – Museo Reale delle Belle Arti del Belgio


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