Una fede che osa

In questo tempo estivo la Parola di Dio della liturgia domenicale ci viene incontro con la sua forza provocatoria e ci spinge a trovare spazi per potere riflettere sulla nostra vita e sulla nostra fede.

Questa domenica veniamo attratti da un episodio in cui vediamo Gesù meravigliarsi per la fede di quattro uomini che hanno a cuore la guarigione di un uomo paralitico, tanto da portarlo davanti a Lui, dentro una casa, facendolo scendere dal tetto, dopo averlo scoperchiato, perché dalla porta era impossibile entrare a causa delle tante persone che dentro vi erano riunite.

Quei quattro portantini credevano che Gesù avrebbe potuto fare qualcosa per quell’uomo costretto da sempre in barella, non lo stesso invece era il sentimento degli scribi, che reagirono scandalizzati alle parole di Gesù: “Ti sono rimessi i peccati”, cosa che, per loro, solo Dio poteva fare. E Gesù, per dimostrare che questo potere gli veniva da Dio, disse a quell’uomo: “Alzati, prendi il tuo lettuccio e vai a casa tua”. I quattro sfidarono la calca della gente osando ciò che sembrava impossibile, raggiungere Gesù, ma aiutarono quell’uomo ad ottenere ciò che desiderava da sempre, che era il camminare ed in più la liberazione dal peccato.

Gesù è venuto nel mondo per ridare vigore all’anima e al corpo di una umanità, che spesso si trova incapace di procedere sulla via della vita, perché paralizzata dal male interiore. Inoltre, Gesù ci rivela che Dio è capace di operare la guarigione anche dei peccatori più incalliti, donando una misericordia inaspettata e mal digerita da coloro che giudicano spietatamente e credono di essere perfetti.

San Francesco, che aveva sperimentato su di sé l’amore misericordioso di Dio, nella visione che ebbe una notte del 1216 nella chiesetta oggi inglobata all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli ad Assisi, mentre pregava, gli apparvero sopra l’altare Cristo e la Vergine Maria tra gli angeli. Alla loro domanda su cosa egli desiderasse per la salvezza degli uomini il Santo rispose: «Prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe». Questa la risposta del Signore: «Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza». Seguì la visita a papa Onorio III che confermò la richiesta di Francesco e che noi possiamo ancora ottenere nell’annuale “Perdono di Assisi”.

S. Francesco ha saputo osare, con la fede dei quattro uomini del Vangelo, sfidando ciò che sembrava impossibile, perché nel suo cuore c’era un amore appassionato per la totalità dell’uomo, così come ha insegnato Gesù.

Approfittiamo, perciò, dell’1 e del 2 agosto per rinnovare la grazia dell’indulgenza del Perdono di Assisi.

Vi invito in questa settimana a seguire con la preghiera e attraverso i mezzi di comunicazione i diversi appuntamenti della Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona a cui partecipa anche un gruppo di giovani della nostra Comunità con don Giuseppe.

don Sergio

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Opera: Cristo guarisce il paralitico – Giovanni Antonio Pellegrini – 1730 – olio su tela – Kunsthistorisches Museum., Vienna


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