Pietre che interrogano

La festa della Madonna del Carmine, patrona della nostra città e della nostra Comunità Pastorale, quest’anno cade di domenica, settima dopo la Pentecoste, con la liturgia della Parola, che ci parla del passaggio degli Ebrei attraverso le acque del Giordano e il relativo loro ingresso nella Terra Promessa. Un avvenimento storico e di grande significato, perché avveniva dopo quarant’anni vissuti nel deserto, in mezzo a tante difficoltà, ma con la costante presenza del Signore Dio, che li accompagnava.

Dio comandò di ricordare quella prima notte nella Terra, finalmente raggiunta, ponendo dodici pietre attorno all’accampamento ed altre dodici che riaffiorassero dal fiume ad eterna memoria di un passaggio miracoloso, come era stato quello del Mar Rosso. Chi ha descritto questo evento aggiunge: “Esse sono là fino ad oggi”, segno per le generazioni future di qualcosa di importante per la storia di un popolo.

Noi quali pietre abbiamo trovato nella nostra storia e quali pietre lasceremo che diventeranno motivo di interrogazione personale?

Penso al nostro Santuario, segno di una devozione a Maria Regina del Monte Carmelo che, qui a Luino, dura da quasi 550 anni, quando il Beato Jacopino pensò di costruirlo e di farlo diventare un luogo di preghiera e di spiritualità per la crescita della fede di molti.

Di tale devozione e fede che cosa è rimasto e che cosa noi lasceremo a chi verrà dopo di noi? Speriamo di suscitare qualche domanda: Perché si fa festa? Perché la gente si ritrova per tre settimane di fila alla sera per pregare in Santuario rispondendo al suono di campane? Perché il giorno della festa viene celebrata la Messa solenne in riva al lago e nello stesso luogo si ritrova per recitare il Rosario? Ma ancora di più perché tutto questo diventa motivo di gioia e desiderio di cambiamento di vita?

Cinque anni fa, proprio in occasione della Festa del Carmine si dava inizio alla Comunità Pastorale delle cinque Parrocchie di Luino, evento che sta trasformando a poco a poco lo stile di comunicazione del Vangelo, fatto non solo di parole ma anche di scelte e modi di vivere.

Penso alla Pastorale giovanile dove il mettere insieme risorse e idee ha permesso di arricchire le attività dell’oratorio, la condivisione di momenti educativi e ricreativi (vedi oratorio estivo, vacanze, la catechesi, ecc.); ma anche diversi aspetti della Pastorale ordinaria. Anche queste possono essere considerate pietre che interrogano, perché ci sono uomini e donne coinvolti nella logica della presenza evangelica nei diversi
settori.

Penso che la prossima Missione popolare, dal 5 al 15 ottobre, debba diventare una ulteriore pietra che interrogherà il cuore di chi vedrà il risveglio di una fede non bigotta, ma concreta, capace di entrare nelle maglie complesse della vita di molti.

Chiediamo alla Vergine Maria del Monte Carmelo di intercedere per le intenzioni di ciascuno e della Nostra Comunità Pastorale, così da lasciare pietre interroganti e costruttive di un tessuto umano, che c’è e che ha bisogno di manifestarsi nella sua più vera fede, che ha origine nel pensiero stupendo di Dio.

don Sergio

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Opera: Giosuè attraversa il Giordano con l’Arca dell’Alleanza – Benjamin West – 1800 – olio su tavola – Art Gallery of New South Wales, Sydney


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