L’incidente successo al di fuori dell’oratorio lunedì scorso che ha coinvolto alcuni ragazzi/e e adulti ha scosso tutta la nostra comunità, ma non ha rallentato le attività estive. La nostra preghiera va con affetto a chi è stato ferito e ai loro famigliari, con l’augurio che tutto si risolva al meglio.
Devo ringraziare tutti coloro che si sono prodigati per soccorrere i feriti e per mantenere l’ordine in un momento di grande concitazione proprio nell’ora in cui centinaia di ragazzi stavano uscendo dall’oratorio e molti adulti erano venuti per riportarli a casa. Ho ammirato il lavoro di squadra compiuto dai diversi soggetti impegnati nell’opera di soccorso, che hanno dimostrato professionalità e grande umanità, ciascuno nel proprio ambito e nel rispetto dei ruoli specifici.
Mentre sto vivendo il passaggio ad altra parrocchia mi sono sentito orgoglioso di avere vissuto in questa comunità di Luino, che in più occasioni ho visto esprimere solidarietà e collaborazione tra i membri delle diverse realtà civili, militari, religiose, di volontariato ad ampio raggio. Tutto ciò diventa motivo di speranza, specialmente in un mondo in cui sembra emergere l’individualismo esasperato e l’indifferenza farla da padrona su ogni tipo di attenzione all’altro.
È necessario, perciò pensare e lavorare in sinergia non solo nell’emergenza, ma possibilmente sempre, per rendere sempre più rasserenante la vita di tutti, che è, come ci rammenta la Parola di Dio di questa domenica, un Pellegrinaggio verso una meta che Dio ha preparato per tutta l’umanità.
L’esperienza di Abramo ne è un lampante e straordinario esempio: egli, infatti, è partito dalla sua terra verso un luogo, che solo Dio conosceva e che Dio stesso gli aveva indicato. Abramo ha compiuto un atto di fiducia dentro una vicenda umana, che giorno dopo giorno si presentava nella sua realtà di bellezza e di difficoltà, dove le promesse di Dio non avevano i tempi umani, ma al momento opportuno si realizzavano e suscitavano meraviglia, stupore e gratitudine.
Ad Abramo era stata chiesta una fede incondizionata, che egli ha sempre mantenuto, anche in situazioni umanamente incomprensibili e destabilizzanti (vedi la richiesta del sacrificio del figlio Isacco). Per tale motivo Abramo è riconosciuto da tutti i credenti come il padre nella fede, esempio di chi si abbandona a Dio nel cammino della vita con una meta da raggiungere: la Terra Promessa, che Cristo ci ha rivelato essere il Regno di Dio, compimento per tutti di una attesa, che vale la pena di essere vissuta nell’impegno responsabile della sequela di Lui, costi quel che costi.
Certi delle promesse di Gesù, la nostra vita cristiana può rasserenarci e sostenerci nelle diverse tappe della vita, verso il giorno senza fine, pienezza di tutta un’esistenza.
La preparazione alla Festa della Madonna del Carmine diventi tempo propizio per approfondire il senso della sequela di Gesù nelle diverse vocazioni.
don Sergio
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Opera: Abramo sacrifica Isacco – Laurent de La Hyre – 1650 – olio su tela – Musée des beaux-arts, Reims

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