Il tempo liturgico dopo la Pentecoste ci aiuterà a leggere, con il dono dello Spirito santo, la storia della salvezza, attraverso l’ascolto di brani dell’Antico Testamento resi comprensibili e attuali dal Vangelo di Gesù.
In questa domenica il libro del Siracide presenta la vita dell’uomo nella sua concretezza di creatura limitata nel tempo (nascita e morte), ma carica delle potenzialità che Dio le ha dato: “Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore per pensare”(Sir 17,6) e per operare il bene, dentro un mondo bellissimo, da custodire e valorizzare, prendendosi cura gli uni degli altri.
In poche righe, questo libro sapienziale, rivela le meraviglie dell’opera creata da Dio e nello stesso tempo, la possibilità data agli uomini e alle donne di usufruirne, traendone vantaggio per sé e per gli altri: “E a ciascuno ordinò di prendersi cura del prossimo” (Sir 17,14).
Gesù, nel suo insegnamento, arriva a dire di amare tutti, anche i propri nemici, invitandoci ad “essere perfetti come è perfetto il nostro Padre celeste” (Mt 5,48). La sfida della nostra vita terrena nasce proprio dalla consapevolezza di ciò che siamo, partendo proprio dal progetto di Dio su di noi, senza storpiare la verità, cosa che nel tempo è invece avvenuta e che è anche la tentazione odierna, come ci avverte S. Paolo: “Hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore”(Rom 1,24,25).
Molti mali presenti nel mondo sono suscitati proprio da questa idolatria, che porta a disconoscere il Dio vero, rivelato in Gesù Cristo, per vivere invece in una presunta e pericolosa onnipotenza umana, che illude e distrugge la bellezza e la sapienza creatrice di Dio.
La Chiesa ha un compito stupendo di riportare alla verità della vita, imparando dallo stile di Gesù, che in questo mese di giugno lo venera nel suo sacratissimo cuore e in quella umanità semplicissima che gli fa dire: “Imparate da me che sono mite ed umile di cuore” (Mt 11,29).
Vorrei invitarvi a pregare questa domenica per i 15 novelli sacerdoti della nostra diocesi, tra cui c’è anche don Luca Valenti, che ha svolto un anno di servizio nel nostro decanato, perché possano essere sempre “Ancorati a Gesù, sorgente d’amore”, come in una intervista augura loro il Rettore del Seminario, don Enrico Castagna: “Auguro loro di rimanere ancorati alla sorgente dell’amore che è il Signore Gesù. Il cammino della vita e del ministero ci è dato per arrenderci alla misura del cuore di Dio e per diventare trasparenza di questa misura («come io vi ho amati» Gv 15,12). La pace è sostanzialmente l’esperienza di chi si radica nell’amore pasquale di Gesù. Ci si può radicare in esso attraverso le relazioni e i compiti del ministero, a prezzo di molta vigilanza e lasciandosi accompagnare da fratelli e padri saggi”.
Infine, un augurio e una preghiera per l’oratorio estivo che inizia, perché sia fucina di cose belle e liete in uno spirito di fraternità e amicizia, che organizzatori e animatori sapranno suscitare e condividere.
don Sergio
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Opera: Sacro Cuore di Gesù (particolare) – Pompeo Batoni – 1767 – Chiesa del Gesù, Roma

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