Nella Santissima Trinità l’amore che brucia e non si consuma

Terminato il tempo Pasquale, la liturgia ci invita a riconoscere Dio che si è rivelato nella storia della salvezza, facendosi presente come il Dio provvidente e misericordioso, come il Dio della comunione e dell’amore, come il Dio che in se stesso è amore. Infatti, iniziamo questo tempo liturgico con la festa della Santissima Trinità, imparando a conoscere Dio, nei suoi luoghi e tempi di rivelazione, che la Bibbia ci propone.

Tutta la storia degli uomini è segnata dalla ricerca di Dio, l’imperscrutabile Mistero, che agli Ebrei si è rivelato in molti modi, attraverso i Patriarchi ed i profeti e che per ultimo si è rivelato attraverso il suo Figlio Gesù e il dono dello Spirito che Egli stesso ci ha lasciato.

Nel brano del libro dell’Esodo che la liturgia ci propone questa domenica, viene narrato l’incontro di Mosè con Dio, nel segno di un roveto ardente che bruciava e non si consumava mai. È un’immagine molto suggestiva, ma che ci dà l’idea dell’amore di Dio per gli uomini; un amore che arde continuamente e che non si consuma, perché è amore eterno e dunque arde anche oggi per tutti gli uomini. In un mondo che sembra avere eliminato il pensiero di Dio, questo Amore è ancora visibile in molti modi e quando lo si riconosce mette dentro nel cuore una pace infinita.

Questa settimana sono stato a Medjugorie, un luogo di grande grazia spirituale, dove si percepisce la presenza dell’amore di Dio che opera in moltissimi pellegrini, ma innanzitutto in questa Parrocchia, che ha raccolto l’invito di Maria alla preghiera e alla conversione. Niente di speciale nel programma di questa Parrocchia, alla quale si uniscono i pellegrini da ogni parte del mondo: Eucaristia, preghiera del S. Rosario, adorazione, confessione ed esercizio della Via Crucis. I pellegrini appartengono ad ogni ceto sociale, età, cultura, nazione, ciascuno con il proprio carico di gioie e di pene, spesso segnati da sofferenze fisiche e spirituali, vengono per trovare la forza di affrontare tutte queste realtà oppure scettici, ma consapevoli che qualche cosa di speciale c’è.

Ho incontrato Mons. Aldo Cavalli, delegato del Papa per Medjugorie, il quale parla spesso ai pellegrini, dicendo il suo stupore per la grazia che ha potuto assaporare in questo luogo nell’anno e mezzo di ministero affidatogli. Certamente questo è un luogo privilegiato della grazia divina, ma sono convinto che anche le nostre parrocchie sono il “luogo sacro” se il cuore di ciascuno è aperto al desiderio di incontrare il Signore e di lasciarsi amare da Lui.

Giovedì prossimo celebreremo la solennità del Corpus Domini con la Messa e la Processione eucaristica, nella quale il fuoco ardente dell’amore di Gesù passa per le nostre strade, dove abitano uomini e donne, facendole diventare luoghi sacri, segnati dall’Amore divino. Questo non è poco, anzi è l’indispensabile per la vita della nostra Città e del nostro decanato.

don Sergio

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Opera: La Santissima Trinità – Francesco Cairo – 1630 – Museo del Prado, Madrid


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